Zaia, il governatore pop che tramanda le tradizioni: «Fate la nave de San Piero»

Zaia, il governatore pop che tramanda le tradizioni
Finito di mostrare cartelli e aggiornare dati su morti e contagi del coronavirus e sospese, per ora, le dirette social e televisive dalla Protezione civile di Marghera, Luca Zaia...

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Finito di mostrare cartelli e aggiornare dati su morti e contagi del coronavirus e sospese, per ora, le dirette social e televisive dalla Protezione civile di Marghera, Luca Zaia è tornato il presidente pop di una volta. Anzi, ancora più pop. Basta dare un'occhiata al suo profilo Facebook dove, tra foto da cartolina di località venete e video curiosi, come la cerva a spasso per Treviso o la pastorella che a due anni accompagna il gregge diretto al passo Fedaia, il governatore si è messo a ricordare antiche tradizioni invitando i suoi corregionali non solo a tramandarle, ma pure a praticarle. Tre giorni fa ha scritto: «Stanotte farete la nave de San Piero?». E poi: «Ma la mare de San Piero cosa combina?».


LA LEGGENDA
A dire il vero la seconda non è farina del sacco del presidente, tanto che correttamente il post cita il blog ilcuoreveneto.it, ma è curioso che il governatore si dedichi a divulgare leggende e storielle: «Le nostre nonne, quando in questo periodo di inizio estate si verificavano eventi atmosferici forti, dicevano che era colpa dea mare de san Piero, la madre di san Pietro». E giù a raccontare la storia della madre cattiva finita all'Inferno e dei tentativi di San Pietro che dal Paradiso sperava di rivederla. Quel post l'hanno condiviso in più di 2mila utenti che hanno scritto oltre 400 commenti, alcuni riportando differenti versioni della leggenda, altri approfittando del canale comunicativo per sollevare problemi un po' più terreni (Otello Bizzotto: «Bei ricordi, ma perché non è possibile vedere negli ospedali i ricoverati quando si è vaccinati? Dia disposizioni in questo senso presidente, perché i ricoverati piangono e stanno male senza vedere nessuno che conoscono»).

 

 


IL VELIERO
Il giorno prima il governatore aveva raccontato la tradizione della nave de San Piero. Spiegandola per filo e per segno: «Consiste nel porre, nella notte fra il 28 e il 29 giugno (festività dei santi Pietro e Paolo), un contenitore di vetro riempito d'acqua su una finestra, e nel fargli colare dentro un albume d'uovo. Il contenitore deve essere lasciato per tutta la notte all'aria aperta, per assorbire la rugiada. Il mattino seguente l'albume avrà preso la forma della barca di San Pietro. A seconda della forma che prende il veliero, si preannuncia buono o cattivo tempo e di conseguenza, buono o cattivo raccolto». E vai di foto di velieri. Quel post l'hanno commentato in 1.682, un diluvio di cuoricini e di pollici alzati, con esternazioni provenienti da altre regioni: «Si usa anche qui in Lombardia», «Mia nonna, nata nel 1911 e lucana di Potenza, la conosceva e l'ha trasmessa a noi nipoti». Non senza qualche commento quantomeno di cattivo gusto (Aldo Chiarello: «L'ultima volta che l'ho fatta, il mattino dopo c'erano già 4 migranti a bordo»).ùì


IL CONFRONTO


E l'attività presidenziale? L'ultimo post istituzionale riguarda la parifica al rendiconto 2020 della Regione del Veneto da parte dei magistrati contabili. I commenti? Solo 191. Altro che i velieri. (al.va.) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino