Cenone e pranzo di Natale, tutto esaurito nei ristoranti e nelle trattorie della provincia

Una tavolata di Natale
PADOVA - Natale con i tuoi. Ma le famiglie, più o meno allargate, tendono a scegliere un tavolo in un ristorante o in un agriturismo dei Colli per rivivere...

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PADOVA - Natale con i tuoi. Ma le famiglie, più o meno allargate, tendono a scegliere un tavolo in un ristorante o in un agriturismo dei Colli per rivivere l’atmosfera della festa più bella dell’anno. La suggestione ha fatto breccia più degli altri anni nei padovani e nei turisti che stanno affollando le Terme, con il risultato che per i locali si sta registrando il tutto esaurito.

LE PRENOTAZIONI

Non c’è un solo tavolo ad esempio all’antica “Osteria da Ballotta” a Torreglia. «Le prenotazioni sono al completo da un mese» assicurano i gestori. Rispetto degli altri anni, secondo la sensazione dei ristoratori, la voglia di trascorrere la festa in “trasferta” in un locale è stata più pervasiva degli anni precedenti. Forse a questo hanno contribuito anche i prezzi che, salvo qualche voce, non si sono schiodati rispetto ai valori dell’anno scorso e di due anni fa. «Noi abbiamo proposto il menù di Natale, comprensivo di bevande e dessert – ha confermato Enio Agnolon, titolare della trattoria da “Antenore” a Torreglia, ad un prezzo di 65 euro a persona, in linea con gli altri menù dei locali della zona. E la gente ha risposto in modo favorevole all’assenza di rincari». Felici i clienti, allora. Ma meno gli stessi ristoratori secondo le Associazioni di categoria. «Basta dare un’occhiata all’indice dei prezzi al consumo – rileva infatti Filippo Segato, segretario dell’Appe, per capire a quale margine di guadagno siano disposti a rinunciare gli esercenti pur di vedere i tavoli pieni. Il tutto esaurito ha davvero un consistente rovescio della medaglia». E non è l’unico aspetto rilevato da quanti vedono il bicchiere mezzo vuoto. Mai come in questo Natale, infatti, i ristoratori hanno sofferto la carenza di personale, necessaria spesso a supplire il turn over di cuochi e camerieri. «Finora – ha detto Giuliano Lionello, titolare del ristorante “Pirio” di Torreglia, anch’egli soddisfatto per il sold out – siamo riusciti a parere i colpi. Ma quello del personale mancate è sempre un rischio in agguato». Non è certamente il solo. In agguato c’è anche l’influenza che ha appiedato all’ultimo momento i clienti, riducendo il numero dei commensali. «Fortunatamente – ha sottolineato ancora Filippo Segato – i ristoratori hanno saputo organizzarsi, costituendo ciascuno delle liste di attesa. In caso di defezione sono quindi pronti a chiamare il cliente che aveva trovato poco prima il tutto esaurito». Significativa per il Natale dei ristoratori è anche la ripresa del rito delle cene aziendali. «Anche se a riunirsi attorno al tavolo – continua ancora Giuliano Lionello – sono stati soprattutto piccole aziende, oppure studi composti di poche persone. Ancora più singolare comunque è il fatto che molti abbiano scelto il sabato pomeriggio o addirittura la domenica per il fuori programma lavorativo».

AGRITURISMI

E gli agriturismi? Stesso risultato. Forse con punte maggiori in alcune insegne. «Probabilmente perché – ha commentato Marco Calaon, presidente dell’Associazione Terranostra, che rappresenta una settantina di agriturismi di Coldiretti – il clima di convivialità si arricchisce sotto il profilo della famigliarità fra le mura di una struttura informale come quella dell’agriturismo». Il Natale del 2023 sembra pure godere del fattore “tempo” legato alle favorevoli condizioni atmosferiche. Gioca infatti a pieno vantaggio dei ristoratori il fatto che da tempo non calino più inverni rigidi, caratterizzati da neve o ghiaccio a scoraggiare la voglia di “trasferta” delle famiglie. Tutto insomma procede sotto i migliori auspici. «Fra i quali – ha sottolineato Segato – voglio mettere anche la volontà e la capacità dei ristoratori a creare finalmente rete fra di loro, senza inutili rivalità. E lavorare insieme per fare in modo che i grandi numeri dei locali, raggiunti a Natale, possano registrarsi anche al di fuori di un contesto strettamente collegato alle feste comandate. Una sorta insomma di richiamo valido tutto l’anno. Esattamente come sta avvenendo in diversi paesi esteri». 

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Il Gazzettino