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TRECENTA (ROVIGO) Il comunista per antonomasia della provincia chiede al vescovo di ridare per Natale un parroco titolare alle parrocchie del suo paese, rimaste senza pastore in piena pandemia. Se fossimo in un romanzo di Guareschi, sarebbe un po' come se Peppone rivolgesse un accorato appello al vescovo per poter riavere don Camillo. Succede in Veneto, nella provincia di Rovigo, dove l'esponente di Rifondazione comunista Guglielmo Brusco ha scritto una lettera aperta al vescovo della diocesi di Adria-Rovigo Pierantonio Pavanello. Ex assessore provinciale, Brusco è noto soprattutto per la costante attenzione e gli interventi critici su ciò che riguarda la gestione della sanità pubblica in ambito locale e regionale.
PARROCCHIA SGUARNITA
L'ex vicepresidente della Provincia abita a Trecenta, un paese di circa 2.600 anime che a maggio ha pianto la prematura scomparsa del parroco don Claudio Ghirardello, stroncato da un malore a 67 anni mentre si preparava a riaccogliere i fedeli in chiesa per le prime messe dopo la fine del lockdown.
Il Gazzettino