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TRIESTE - Terminata una Bohème che ha riconfermato la qualità di coro e orchestra, il teatro lirico Giuseppe Verdi riapre le porte alla cittadinanza per i tradizionali gala delle feste: l’antivigilia con un’antologia storica che parte da Giovanni Gabrieli, cinquecentesco compositore originario della Carnia e trasferitosi a Venezia dopo il percorso formativo a Monaco di Baviera, fino a Leocavallo. A Capodanno, invece, appuntamento con una festosa parata vocale che spazia dal dalmata von Suppé a Puccini, tra operetta, opera e il musical evergreen di Frederick Loewe.
Due serate melodiche e danzanti, solide di arie intramontabili e popolarissime da Verdi, Rossini, Puccini, Leoncavallo, Offenbach, Lehár, ma anche conteste di preziose rarità come l’aria di Gremin dall’Onegin di Čajkovskij o gli estratti da Grieg, Rachmaninov, il Bizet de Les pêcheurs de perles, il cinquecentesco madrigalista Giovanni Gabrieli o il novecentesco compositore e cantante messicano Augustin Lara.
Il 23 dicembre sarà diretto da Jacopo Brusa, direttore di grande affidabilità su repertori molti ampi e vari, come richiesto dall’impaginato natalizio. Il concerto di Capodanno vedrà invece sul podio del Verdi Pietro Rizzo, una delle migliori bacchette del momento, dal Metropolitan di New York all’Opera di Monaco di Baviera o di Roma. Prosegue inoltre anche per questi due appuntamenti speciali la filosofia di prezzi popolari del Verdi con biglietti a partire da 11 euro, così da consentire la fruizione a tutta la cittadinanza senza distinzioni di censo.
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