Nasce la prima Rete di imprese in Italia per il legno di abete bianco

I titolari delle aziende che hanno fondato la prima rete per la valorizzazione del legno di abete bianco
TOLMEZZO (Udine) - Arriva la prima rete d’imprese italiana per la valorizzazione dell’abete bianco: otto le aziende friulane coinvolte, con Legno Servizi, di...

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TOLMEZZO (Udine) - Arriva la prima rete d’imprese italiana per la valorizzazione dell’abete bianco: otto le aziende friulane coinvolte, con Legno Servizi, di Tolmezzo, capofila; si tratta di una specie forestale nobile che, in Friuli Venezia Giulia, cresce nei boschi misti che occupano una superficie di circa 20mila ettari. Alla rete, che ha per capofila la cooperativa Legno Servizi di Tolmezzo, hanno aderito anche: "Legnolandia srl" di Forni di Sopra, la segheria Tarussio e l’impresa boschiva Nicola Sbrizzai di Paularo, la "Pontoni Legnami" di Corno di Rosazzo, la segheria "Luigi Cortolezzis" di Treppo Carnico, la segheria "Gaetano Schneider" di Sauris e la società agricola Dolomitis Legnami di Forni di Sotto. La rete si propone di realizzare prodotti in legno di abete bianco friulano, ad alta sostenibilità ambientale.


«Tutti i lavorati e i semilavorati saranno certificati Pefc - spiega Emilio Gottardo, presidente di Legno Servizi -, che garantisce la gestione forestale sostenibile. Ma saranno pure certificate le peculiarità tecnologiche e fisico meccaniche dei prodotti che saranno messi sul mercato. Inoltre, per ogni singola linea produttiva, sarà calcolata l’impronta ecologica, cioè quantità di anidride carbonica emessa per ogni metro cubo di legname lavorato, per proporre agli utilizzatori finali prodotti a basse emissioni, che abbiano un valore aggiunto superiore rispetto ai concorrenti».


La Rete, ha già preso accordi formali con 5 Comuni della Carnia: Paularo, Sauris, Ampezzo, Forni di Sopra e Forni di Sotto. Questo per garantirsi il prelievo della conifera dai boschi di quegli ambiti costituendo, così, una sorta di filiera virtuosa che vede camminare insieme aziende private del territorio ed enti pubblici. Diversamente dall’abete rosso, maggiormente utilizzato, quello ricavato dall’abete bianco è un materiale molto versatile, durevole, resistente all’uso, alle intemperie e non contiene resina. Una volta messo in opera, inoltre, non necessita di verniciatura. Si pensi che, in passato, gli edifici di Venezia venivano costruiti su fondazioni sorrette da pali in larice e abete bianco. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino