Blitz dei Nas nelle case di riposo: maxi-sequestro di mascherine, una partita nel mirino

Nas in alcune case di riposo tra Feltrino e Bellunese
CASE DI RIPOSO BELLUNO Antivigilia di Natale contraddistinta da controlli dei carabinieri del Nas che hanno effettuato diversi blitz nelle case di riposo e soggiorno anziani nei...

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CASE DI RIPOSO
BELLUNO Antivigilia di Natale contraddistinta da controlli dei carabinieri del Nas che hanno effettuato diversi blitz nelle case di riposo e soggiorno anziani nei distretti del Bellunese e soprattutto Feltrino. Una decina di uomini del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Treviso (competenti per Belluno), coordinati dal maggiore Giuseppe Mercatali, hanno controllato la regolarità del rispetto delle norme anti-Covid sui luoghi di lavoro. Sono scattati anche alcuni sequestri di materiale, in particolare di mascherine, sulla cui regolarità di fabbricazione ed idoneo uso sono in corso indagini. A fianco del personale Nas ha operato il personale bellunese e feltrino dell’Arma. L’indagine è attualmente aperta e sta cercando di far luce su una partita di dispositivi di protezione individuale ffp2 acquistati nella prima ondata del virus, su input di un’associazione bellunese che raggruppa vari enti.


IL BLITZ
I controlli sono durati per tutta la giornata del 23 dicembre con accessi in più di dieci strutture. Verifiche che rientrano nella routine. Ma se dal punto di vista del rispetto delle regole sul luogo di lavoro tutto era regolare ci sono approfondimenti su una partita di mascherine che erano state distribuite alle varie strutture. Un acquisto massivo fatto in un periodo particolare in cui non si trovavano dispositivi, su suggerimento dell’associazione che coordinava i vari enti. Ebbene quelle mascherine sarebbero “irregolari” e sono state trovate proprio nelle strutture più colpite dalla prima ondata. 
L’INDAGINE
Centinaia i dispositivi sequestrati dai Nas: ora i militari incroceranno i dati e analizzeranno la documentazione, che non convinceva a prima vista. Le ffp2 sarebbero irregolari, o comunque con documentazione incompleta e quindi prive delle caratteristiche dichiarate dai produttori e venditori. Visto che in questo periodo, fortunatamente, i dispositivi di protezione non mancano, i militari hanno proceduto al sequestro preventivo per le indagini, che potrebbero comunque chiudersi anche con un nulla di fatto.
LE ALTRE VERIFICHE
I carabinieri del Nas stanno proseguendo anche con le verifiche sui decessi avvenuti alla casa di riposo Majoni di Cortina, dove a ottobre è scoppiato un maxi-focolaio che ha mietuto diverse vittime. Accertamenti dovuti a fronte delle notizie di stampa. Stanno acquisendo la documentazione dalla Regione, Usl e Rsa, come avviene in questi casi e stanno verificando quello che è stato fatto. Il punto da cui si parte in tutte queste indagini sono i dati della mortalità, confrontati all’anno precedente. Se si considera il 15 aprile in tutto il Veneto su 300 strutture i decessi sono stati 300. Nemmeno nei mesi successivi non si discosta molto dall’anno precedente: in alcune rsa addirittura c’è il segno meno (meno 13 morti). 
I CONTAGI
Tornano alla normalità in questa seconda ondata i vari focolai. Anche a Longarone, situazione che aveva destato preoccupazioni nei giorni scorsi, si sta tornando alla normalità. Resta alta l’attenzione alla rsa di Taibon: una sessantina gli ospiti positivi, mediamente con pochi sintomi.

Olivia Bonetti
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Il Gazzettino