Covid, il giudice sospende il mutuo dell'albergatrice di Jesolo

Covid, il giudice sospende il muoto dell'albergatrice di Jesolo (Foto di Qube's Pictures da Pixabay)
JESOLO - La banca le aveva negato la sospensione del pagamento delle rate mutuo, chiesta per il Covid da un'albergatrice di Jesolo oltre un anno fa. Secondo l'istituto di...

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JESOLO - La banca le aveva negato la sospensione del pagamento delle rate mutuo, chiesta per il Covid da un'albergatrice di Jesolo oltre un anno fa. Secondo l'istituto di credito il suo caso non rientrava tra quelli previsti dal decreto Cura Italia, perché l'imprenditrice aveva ristrutturato il debito e a causa di una garanzia che aveva dato a una società in sofferenza. Ora, però, il Tribunale di Torino ha chiarito che ristrutturazione e garanzia non possono essere ritenuti ostacoli e ha riconosciuto all'albergatrice la moratoria Covid. Un'ordinanza di grande interesse per l'intero settore, così duramente colpito dalla pandemia, spesso costretto a districarsi tra sostegni sulla carta, che non sempre si concretizzano.

Covid, calo del fatturato negli hotel di Jesolo


Quello accaduto a questa imprenditrice, titolare di due strutture alberghiere di Jesolo. Con lo scoppio della pandemia anche questa albergatrice si è trovata con un calo del 70% del fatturato. Così fin dal marzo dello scorso anno, in forza del decreto Cura Italia, aveva chiesto alla banca Intesa Sanpaolo la moratoria di un mutuo da 1 milione e 250mila euro. Un vecchio mutuo, acceso nel 2012 con la banca popolare di Vicenza, quindi passato a Intesa Sanpaolo, modificato e riscandenziato nel 2018 con un prolungamento del piano di ammortamento fino a fine 2041. Rate da pagare che, in questa fase, faceva comodo sospendere, come previsto appunto dal Cura Italia. La banca, però, aveva negato la moratoria, ritenendo che l'albergatrice rientrasse «tra i soggetti con esposizioni debitorie deteriorate e quindi escluse dai benefici» del decreto Covid. In particolare, per l'aver ristrutturato il debito nel 2018 ed essere stata garante di una società classificata «in sofferenza» da un altro istituto di credito. Dopo reclami e tentativi di mediazione, l'albergatrice, assistita dall'avvocatessa Daniela Ajese, si era rivolta in prima battuta al Tribunale di Venezia, che non si era però pronunciato, non ravvisando motivi di urgenza.


Sospendere il mutuo: la sentenza


Di qui il secondo ricorso d'urgenza al Tribunale di Torino, competente vista la sede legale della banca. Stavolta il giudice piemontese ha accolto il ricorso dell'albergatrice, ritenendo motivate le sue argomentazioni. Nella sua ordinanza il giudice Gabriella Ratti sottolinea l'eccezionalità della norma Covid che non può essere interpretata «estensivamente» come aveva fatto la banca per negare la moratoria all'albergatrice. E ordina ad Intesa Sanpaolo di sospendere le rate nel mutuo. «L'ordinanza del Tribunale di Torino è di estrema importanza - commenta l'avvocatessa Ajese - perché intervenendo su un tema di assoluta attualità e delicatezza quale è quello delle moratorie Covid ha limitato la discrezionalità della banca ponendo dei paletti a favore delle aziende finanziate che, come la mia cliente, è stata considerata arbitrariamente non in bonis. Il Tribunale accogliendo le nostre argomentazioni ha chiarito che non è di ostacolo alla concedibilità della moratoria richiesta l'aver beneficiato di una precedente ristrutturazione né essere garante di soggetto classificato a sofferenza da altra banca».

 

 

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Il Gazzettino