Mutui e bollette arriva un nuovo aumento: una stangata per 33mila padovani

Mutui e bollette arriva un nuovo aumento: una stangata per 33mila padovani
PADOVA - In tutta la provincia sono circa 33mila i padovani con mutuo a tasso variabile, che si sono visti rincarare la rata di 450 euro rispetto a un anno e mezzo fa. A questi...

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PADOVA - In tutta la provincia sono circa 33mila i padovani con mutuo a tasso variabile, che si sono visti rincarare la rata di 450 euro rispetto a un anno e mezzo fa. A questi bisogna aggiungere 144mila persone che hanno chiesto un prestito finalizzato all’acquisto di beni e servizi: pagheranno fino a 80 euro in più al mese. Infine altri 80mila padovani che hanno chiesto un prestito personale si troveranno una rata aumentata fra il 10 e il 30 per cento, dipende dal tipo di prestito. Insomma sono 257mila quelli che dovranno fare i conti con l’ennesimo aumento dei tassi d’interesse.

I CONSUMATORI

«La nuova attesa stangata sulle bollette di luce e gas è l’ennesimo segnale di una tempesta perfetta che, inutile nasconderlo, metterà in ginocchio almeno una famiglia padovana su quattro - dice Carlo Garofolini presidente di Adico - L’inflazione del 2022 ha fatto schizzare alle stelle i prezzi dell’energia e del carrello della spesa che hanno raggiunto picchi impensabili un anno prima. Poi la politica monetaria della Bce ha raddoppiato la rata del mutuo di molti cittadini, alcuni dei quali non riescono più a onorare il finanziamento e rischiano di perdere la casa. Ora si intravedono nuovi clamorosi aumenti di luce e gas a causa del nuovo conflitto e di altre vicende geopolitiche, come il guasto/sabotaggio del gasdotto fra Finlandia ed Estonia. Di contro stipendi e pensioni non crescono allo stesso ritmo dell’inflazione e quindi anche nel Padovano, che non è certo un territorio economicamente depresso, si intravede il default per molte famiglie anche perché gli aiuti messi in campo dal governo sono insufficienti e non possono reggere in eterno. Chiediamo ai sindaci dei comuni padovani di monitorare le situazioni più delicate e di prevedere, nel caso, aiuti e possibili sospensioni o rinvii di pagamenti dei tributi locali».

I TASSI

Infatti i tassi sono andati ancora su: ora il fisso batte il variabile. Dopo gli aumenti dei tassi effettuati dalla Bce, 10 rialzi in 14 mesi, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute fino al 75% in più. Lo rileva la Fabi (federazione autonoma bancari italiani) sottolineando che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga 875 euro mensili, ovvero 375 euro in più. I nuovi mutui a tasso fisso invece sono passati da un interesse medio dell’1,8% a oltre il 6% con le rate mensili che possono risultare, sulla base delle offerte delle banche, anche più che raddoppiate. 
I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero arrivare in media al 7% dallo 0,6% di fine 2021: vuol dire che per un prestito da 150 mila euro della durata di 20 anni, la rata mensile sarà di 1.180 euro, 515 euro in più (+77,4%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta due anni fa, ovvero 665 euro.

IL PICCO

Per i tassi variabili il picco potrebbe arrivare a dicembre. Ipotizzando che dopo l’aumento dei tassi di Francoforte salga di riflesso l’Euribor di 0,25%, secondo i calcoli di Facile.it, la rata di un mutuo da 200mila euro con scadenza a 25 anni, passerebbe dai 1.175 euro di settembre 2023 a 1.204 euro nei prossimi mesi, con un aumento del 62% rispetto alla rata iniziale di giugno 2022. 
Guardando ai futures sugli Euribor, il picco è previsto a dicembre e il punto massimo dell’indice in questione è al 3,90% dal 3,82% attuale. L’aumento nel prossimo trimestre, quindi, sarebbe inferiore ai 25 punti base della Bce.

I PRESTITI

Non va meglio ad esempio a chi ha comprato un’auto: ipotizziamo un costo base di 25mila euro con pagamento a rate in dieci anni, a fine 2021 pagava 310 euro al mese, oggi si trova a pagare 390 euro al mese.

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Il Gazzettino