CONEGLIANO - Erano quasi duemila, ieri, i fedeli islamici che si sono riuniti nella città del Cima per la festa del sacrificio. Il gruppo più numeroso è stato quello dei mille...
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«Sono ormai tredici anni che organizziamo questa festa - racconta Kania Kazimoski, responsabile del centro culturale islamico Emanet - prima la facevamo al Palafallai, poi l'abbiamo fatto all'aperto, sulla riva del Piave, sotto il Ponte della Priula e ora alla Zoppas Arena». La maggior parte di loro sono di origine macedoni, inoltre c'erano kosovari e rappresentanze provenienti da diverse parti dei Balcani.
Parlando delle decapitazioni dell'Isis, Kazimoski dice: «L'Islam non è quello». Tutte le celebrazioni erano autorizzate dalle forze dell'ordine con le quali «siamo costantemente in contatto - dice Kazimosk - facciamo tutto in regola e alla luce del sole». Oltre alle persone che fanno riferimento al centro Emanet, che ha il suo luogo di culto a Colfosco in via Maglio, in città si sono trovati anche i fedeli islamici originari del Bangladesh che hanno la sala del culto in via Armellini, e i senegalesi che si riuniscono in piazzale Zoppas oppure al Palafallai. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino