Non vuole mettere la museruola al cane: vaporetto bloccato all'imbarcadero

Non vuole mettere la museruola al cane: vaporetto bloccato all'imbarcadero
VENEZIA - Venti minuti fermi immobili all'imbarcadero a causa di un padrone di un husky che non voleva mettere la museruola al proprio cane. Ieri alle 14.30 a San Basilio, la...

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VENEZIA - Venti minuti fermi immobili all'imbarcadero a causa di un padrone di un husky che non voleva mettere la museruola al proprio cane. Ieri alle 14.30 a San Basilio, la linea 2 che andava in direzione San Zaccaria ha subito un brusco stop rimanendo bloccata. In tanti si sono rivolti al capitano perché a bordo c'era un padrone, sedicente istruttore cinofilo (secondo alcune ricostruzioni avrebbe anche mostrato il patentino), che non voleva saperne di rispettare le regole. Sollecitato, il preposto al comando si è rivolto a poppa del vaporetto per intimare l'accorgimento, senza il quale il mezzo non avrebbe ripreso la corsa. Ne è risultata una discussione tra l'uomo e il dipendente, che ha costretto quest'ultimo a dover chiamare il carabinieri. «Nel frattempo le persone si stavano rivolgendo con ingiurie allo stesso comandante affinché lasciasse perdere e proseguisse nella corsa, dato che c'era chi lamentava di doversi recare alla stazione, rischiando di perdere il treno», spiega una testimone che non si capacitava dell'accaduto. Alla fine l'uomo avrebbe appoggiato la museruola all'animale simulando di aver ceduto alle richieste. Un inganno riuscito perché, quando il preposto al comando ha messo giù la comunicazione con le forze dell'ordine, ha notato che apparentemente era tornato tutto alla normalità facendo ripartire la corsa. E proprio di inganno si è trattato, dato che pochi minuti dopo l'uomo ha tolto la museruola lasciando il cane libero, seppure al guinzaglio.


«Riferiva di saper tenere un cane e di esser seduto dietro, quindi di non dare fastidio a nessuno - prosegue la testimone -. Tra le Zattere e la Palanca si sentivano capitano e marinaia discutere perché il primo sosteneva che fosse necessario procedere con la sanzione, mentre la seconda, visibilmente scossa, dimostrava titubanza nell'agire». Nel frattempo, a causa del mancato rispetto al regolamento da parte dell'uomo, si era formato un serpentone di sei mezzi Actv, tre in una direzione e tre nell'altra, che tentavano di accedere all'approdo di San Basilio. Senza riuscirci e dovendo accodarsi all'anomalo ingorgo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino