CHIUSAFORTE e FORGARIA (Udine) - C'è chi dedica il suo tempo libero a salvare la memoria nascosta della grande guerra: sono i "cacciatori" di graffiti. Chi,...
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A Chiusaforte
A Chiusaforte l'Associazione storico-culturale Memorie Canal del Ferro che gestisce il museo nella Caserma Zucchi, è una delle poche in Italia, forse l'unica, che esegue i calchi dei graffiti sulle montagne (nelle foto) e che poi li espone, con collaborazioni in tutto il Paese per mostre ed eventi, e anche solo per ricerca. Il lavoro del calco non è semplice ed è anche pericoloso, visti i punti, spesso molto difficili da raggiungere, in cui si trovano le incisioni. Tra loro c'è anche Paolo Andrea De Monte, appassionato e autore anche di un libro a tema, 1915-1918, Due anni di guerra, con le fotografie di Pio Bertini medico degli alpini sul fronte carnico.
A Ragogna
A Ragogna, invece, c'è il Gruppo storico Friuli Collinare Museo della Grande Guerra che conta lo storico Marco Pascoli, autore di un libro fotografico sui graffiti. Sono circa 2000 le testimonianze di questo tipo conosciute nel territorio compreso tra il Friuli Venezia Giulia, la Slovenia e la Carinzia, ritrovati dal gruppo di Ragogna in 20 anni di ricerca, tuttora in corso con l'obiettivo, tra gli altri, di creare un catasto dei graffiti della grande guerra. Italiani, austro-ungarici e germanici, ufficiali e individuali, patriottici o pacifisti, sono un prezioso elemento di memoria. Sono la voce dei soldati scritta sulla roccia.
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Il Gazzettino