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PORDENONE - Un tesoro in cantina. Non è il titolo di un film cine panettone, ma la realtà. E il tesoro si trova nei sotterranei dei musei di Pordenone, in particolare quello di palazzo Ricchieri, sede del Museo civico in Corso Vittorio Emanuele, vis a vis con il Municipio e a fianco del Duomo. Lo scorcio più suggestivo della città. Ma quello che è importante è cosa è stato trovato negli "scantinati", pur nel tempo e dopo una attenda analisi di catalogazione proseguita nel dettaglio dal vicesindaco Alberto Parigi con il conservatore dei Musei pordenonesi.
COLLEZIONI
C'è subito da dire che gran parte dei tesori che si trovano nel buio, imballati e ben conservati, sono frutto di donazioni di cittadini che hanno voluto omaggiare nel tempo l'amministrazione comunale. Si tratta anche di opere importanti, catalogate e messe da parte perchè non c'era spazio per poterle mostrare.
L'IDEA
Così è nata l'idea di valorizzare tutto, con una serie di mostre (anche diffuse) che facciano prendere luce (e prestigio) alle donazioni e agli acquisti fatti in passato che sono rimasti "nascosti". Si è velocizzata la classificazione delle opere e oggi, finalmente i "tesori nascosti" potranno avere nuova vita. Come? Con una grande mostra che sarà inaugurata qualche giorno prima del via di Pordenonelegge in modo da ampliare l'offerta culturale della città. «Per la verità - spiega l'assessore Alberto Parigi - una mostra l'abbiamo già fatta, questa sarà la seconda, ma andremo avanti ancora. A rotazione. Questa è la nostra idea. Per quanto riguarda quella in allestimento - va avanti - possiamo dire che si tratta di un evento diffuso. Alla galleria Bertoja ci sarà cuore e cervello della mostra che però offrirà cose decisamente molto interessanti anche negli spazi della Casa della studente e nel museo diocesano dove ci sarà un collegamento tematico con le opere legate al cardinale Costantini. Come si vede, dunque, si uscirà anche dai locali del Comune per aprirsi ancora di più alla città e ad alcuni suoi luoghi simbolo».
TESORI NASCOSTI
Ma cosa potranno vedere i pordenonesi e gli ospiti che verranno in città? «Devo dire che abbiamo individuato tra il patrimonio stivato nei depositi museali opere importanti, a partire dal corpus di disegni e dipinti di Luigi Vettori. Ma in mostra ci saranno anche opere di Pizzinato, Ciussi, Zavagno, Bruno Caruso, Umberto Martina, De Pisis, una scultura di Harry Bertoia e un'opera di Anna Salvatore. Una mix tra artisti locali che però si sono fatti conoscere anche nel panorama nazionale e internazionale e altri nomi di sicuro rilievo. In più - conclude Parigi - posso dire che proseguiremo nel progetto di rotazione delle opere in modo che tutto il nostro patrimonio possa avere visibilità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino