Galzignano. Nuova vita per il Museo archeologico: via le barriere architettoniche, ecco i nuovi progetti

La sovvenzione del Pnrr consentirà di costruire la nuova entrata al museo, ora ricavata su via Filzi

Il museo archeologico a Galzignano
GALZIGNANO - Da luogo di cultura di interesse locale ad istituzione museale fra le più rappresentative dell'area fra le Terme, i Colli e la Bassa. I finanziamenti...

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GALZIGNANO - Da luogo di cultura di interesse locale ad istituzione museale fra le più rappresentative dell'area fra le Terme, i Colli e la Bassa. I finanziamenti europei da un lato e quelli regionali dall'altro, cambiano dunque il destino del Museo archeologico dei Colli di Galzignano, rendendolo polo attivo della rete museale che collega le strutture di Arquà, Cinto e Battaglia Terme.

Le modifiche grazie ai fondi

Il colpo di bacchetta magica per la struttura culturale nel cuore dei colli arriva grazie ad un finanziamento di 500 mila euro assicurati dal bando del Pnrr riguardante la rimozione delle barriere fisiche e cognitive nelle biblioteche, musei ed archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura finanziati dai fondi europei. La sovvenzione consentirà di costruire la nuova entrata al museo, ora ricavata sullo scomodo accesso di via Filzi, lungo la strada provinciale. «Con un nuovo ingresso dalla parte opposta dell'edificio - ha spiegato il sindaco di Galzignano, Riccardo Masin - sarà possibile assicurare finalmente un'identità alla struttura, grazie anche ad una collocazione che la pone all'interno di uno spazio condiviso con le scuole, con la casa di riposo e con le altre strutture associative della zona. Il progetto ci consente insomma di completare la nostra cittadella dei servizi culturali, facendo del museo un luogo di apprendimento per i ragazzi delle scuole primaria e secondaria e di interesse per i nostri anziani, rendendolo ovviamente più fruibile per i bisogni dell'intera collettività». Oltre ad assicurare il nuovo ingresso con i relativi parcheggi il progetto finanziato dalla Ue, e curato dall'assessore alla Cultura, Stefania Lunardi e dalla direttrice dei Servizi Museali, Giulia Deotto, elimina interamente le barriere architettoniche, creando corsie d'accesso fruibili in modo generalizzato. Tutto potrà in tal modo avvalorare la conoscenza del patrimonio, costituito da reperti proveniente da Villa Benacchio Barbaro, databili dal XV al XVII secolo. «Non era facile - ha continuato il sindaco - ottenere il finanziamento europeo. Siamo quindi orgogliosi del fatto di essere stati uno dei pochi centri del Veneto a beneficiare dei fondi a supporto degli edifici a destinazione culturale». Al salto di qualità del museo di Galzignano ha contributo anche la Regione Veneto, attraverso l'erogazione di contributi per circa 50 mila euro necessari a provvedere alla video sorveglianza del complesso.

Percorso didattico

Non solo. Proprio grazie all'appoggio della Regione il polo culturale di Galzignano si candida a diventare una delle tappe più interessanti di un percorso didattico unitario nell'area dei colli, dando vita ad una rete ideata per lasciare testimonianze culturali di una narrazione legata ad un territorio fragile alle giovani generazioni. «È un primo progetto pilota su un'ampia area - ha concluso l'assessore Stefania Lunardi - che si vorrebbe estendere poi a tutte le strutture museali dei Colli attivando rete in una rete più vasta, un'altra delle tante iniziative già esistenti che valorizzano le storie del nostro territorio». 

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Il Gazzettino