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VENEZIA - Palazzo Ducale e museo Correr riapriranno, se pur con orari ridotti, e solo il giovedì e il venerdì, già dal 4 marzo. Domani. Con meno di due giorni di anticipo, prima ancora di inserire la notizia sul sito o nei piani mensili del personale (al 65% ancora in cassa integrazione), l’annuncio è stato dato ieri, a sorpresa, in commissione consiliare, direttamente dalla presidente della Fondazione Musei civici, Maria Cristina Gribaudi. Una notizia accolta positivamente un po’ da tutti i consiglieri, ma che non è certo bastata a disinnescare le polemiche di questi mesi per la chiusura dei musei civici rivendicata dal sindaco, Luigi Brugnaro, con la necessità di salvaguardare i conti e la stabilità della Fondazione. Ma fortemente contestata dai sindacati, dalle opposizioni, in parte criticata anche dalla leghista della maggioranza. Ieri la commissione era convocata proprio per rispondere alle interrogazioni della consigliera del Pd, Monica Sambo, su chiusura e bilanci di Fondazione, nonché per l’audizione dei suoi vertici: oltre a Gribaudi, la direttrice Gabriella Belli e il segretario Mattia Agnetti.
I NUMERI DEL CONTENDERE
Forte di un accesso agli atti, Sambo ha chiesto chiarimenti sui bilanci chiusi in attivo di 2020 e 2021, con i lavoratori in cassaintegrazione, sui finanziamenti chiesti per 4 milioni, nonostante i contributi statali per il covid di oltre 8 milioni. Ha contestato una «scelta politica» che ha danneggiato i lavoratori, in cassa integrazione fino al 100%, i residenti, ma anche l’«immagine della città» e quindi con ricadute economiche. A risponderle l’assessore al bilancio, Michele Zuin, in sostituzione del sindaco, in quanto referente per la cultura.
PRIME APERTURE
Zuin ha quindi lasciato a Gribaudi la risposta sulle riaperture. «Apriremo giovedì e venerdì il Ducale, dalle 10 alle 18, e il Correr, dalle 11 alle 17 - ha annunciato la presidente -. Questo per tutto il mese di marzo, riservandoci di estendere le aperture anche ai sabati e alle domeniche se il quadro normativo ce lo consentirà. Da aprile, se sarà possibile, aprire i due musei dell’area marciala dal giovedì alla domenica, e dal venerdì alla domenica anche il museo del Vetro, Ca’ Pesaro, quello di Storia naturale, Ca’ Mocenigo e quello del Merletto». Una buona notizia, ma comunicata all’ultimo, come hanno sottolineato in molti. «Bene le aperture. Una scelta che va incontro alle richieste del vicesindaco Andrea Tomaello. Ora vanno comunicate» ha rimarcato anche il consigliere leghista, Gervasutti. Ma le voci più critiche sono arrivate dalle opposizioni. In particolare Marco Gasparinetti ha messo in campo i compensi di Belli e Agnetti, trovati alla voce amministrazione trasparente della Fondazione: rispettivamente 130mila più 50mila e 48mila più 72mila. «Queste cifre fanno a pugni con i lavoratori umiliati, a poche centinaia di euro. Soprattutto perché sarebbero giustificate solo per dei vertici con un’autonomia decisionale che finora avevano dimostrato di non avere, limitandosi a fare da cinghia di trasmissione del sindaco. Solo adesso vediamo qualche margine di antonomia...». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino