Treviso, Muraro torna nella Lega: «Questa è la mia casa»

L’ex presidente della Provincia si è visto con i segretari Dimitri Coin e Alberto Stefani e ha ottenuto il via libera. Ripartirà come sostenitore

Alberto Stefani assieme a Leonardo Muraro
TREVISO – Leonardo Muraro torna nella Lega. Lo farà discretamente, ripartendo da sostenitore e poi chissà. Una notizia a suo modo clamorosa considerando...

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TREVISO – Leonardo Muraro torna nella Lega. Lo farà discretamente, ripartendo da sostenitore e poi chissà. Una notizia a suo modo clamorosa considerando il chiasso che accompagnò la sua uscita, quando decise di seguire Flavio Tosi forse abbagliato da un messaggio politico che poi si è rivelato diverso da come se lo aspettava. Venerdì sera Muraro ha partecipato, da spettatore, a un appuntamento a Zero Branco dove erano presenti sia il segretario regionale Alberto Stefani che quello provinciale Dimitri Coin. A fine serata si è fermato con loro, ha parlato e ottenuto il via libera al ritorno a casa. «Sì - conferma - sono pronto a tornare. Sia Coin che Stefani hanno detto che non ci sono problemi. Stefani, nel corso del dibattito, mi ha anche salutato pubblicamente ricordando il mio passato da presidente della Provincia. Ho detto che mi metto a disposizione, senza chiedere assolutamente niente. Se avranno bisogno di me, sarò pronto per rendermi utile nel modo che mi verrà chiesto. A cominciare dai gazebo, cose che ho sempre fatto. Ma, per dire, già la settimana scorsa son andato a trovare i ragazzi della Lega che erano in piazza». Sarà però un rientro graduale. La tessera da sostenitore la avrà subito, la più facile da ottenere anche con l’iscrizione online. Ma la pratica su come trattare un personaggio che nella Lega ha una storia non da poco, verrà presa in mano solo a giugno dopo le elezioni per valutare l’opportunità di riammetterlo direttamente come militante senza attendere i tradizionali due anni dal primo ingresso. Ogni decisione verrà presa a bocce ferme. In Lega infatti in tanti vedono bene il suo ritorno, soprattutto in un periodo così complicato. Ma c’è ancora qualcuno che sicuramente storcerà il naso. E sarà quindi Coin a dover gestire l’intera situazione senza troppi scossoni.


RIPARTENZA
Muraro intanto è già soddisfatto così. Anche se alle spalle ha dieci anni da presidente della Provincia senza contare quelli passati come assessore e vice di Luca Zaia prima che decollasse prima verso la Regione per poi andare a Roma e tornare in Veneto come governatore, non gli importa di ripartire dal livello di semplice sostenitore: «L’importante è tornare in quella che sento la mia casa politica - dice - ho parlato di recente anche con Gobbo e mi ha fatto un enorme piacere». E c’è anche chi pensa a come utilizzare l’esperienza dell’ex presidente in vista delle prossime elezioni comunali. Esclusa una candidatura nella lista della Lega, ma come civico magari nella civica del sindaco uscente Bortolato, il suo contributo potrebbe darlo. Una campagna elettorale sul territorio a favore del sindaco sostenuto dal centrodestra sarebbe un ottimo argomento per fiaccare la resistenza di qualche scettico che non lo vorrebbe subito come militante leghista. «Ho detto a Coin e Stefani che sono disponibile a qualsiasi cosa - ripete - metto la mia esperienza a disposizione. Ma di certo non voglio ruoli di alcun tipo e non chiederò di certo incarichi: ci mancherebbe altro. Mi va bene anche dare un contributo a distanza. Intanto, dopo tanti anni di assenza, mi ha fatto enorme piacere aver potuto parlare con Coin. Poi il resto si vedrà».
LA SCELTA

Il ritorno a casa comporta delle ammissioni: «Anni fa sbagliai a seguire Tosi a candidarmi (per le europee ndr) col suo movimento - ammette oggi - ma già allora mi trovai a disagio perchè ero fuori dalla Lega. Infatti, dopo quella campagna elettorale, non ho più fatto politica per nessuno. E di occasioni ne avrei avute, ma le convinzioni restano quelle della Lega dal federalismo all’autonomia». E, più di recente, non ha trovato particolare interesse nemmeno nella rivolta di Gianantonio Da Re: «Sinceramente non capisco molto il senso di creare un movimento come Forza Nord che, sostanzialmente, va a copiare quello che già dice la Lega da sempre. Se voglio parlare di autonomia e federalismo preferisco farlo stando nel movimento originale, la Lega. E non mi sono nemmeno mai sentito particolarmente attirato da altre forze politiche come Forza Italia e Fratelli d’Italia. Mio sono sentito sempre e solo della Lega».

 

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Il Gazzettino