Pannelli solari per alimentare i forni di Murano, c'è chi parte: «Costi ridotti del 40 per cento»

Pannelli solari per alimentare i forni di Murano,
VENEZIA - «I pannelli solari? Con un perito abbiamo individuato delle aree dove si potrebbero collocare senza disturbare il panorama». A parlare è...

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VENEZIA - «I pannelli solari? Con un perito abbiamo individuato delle aree dove si potrebbero collocare senza disturbare il panorama». A parlare è l'imprenditore Francesco Scarpa, alla guida nell'isola muranese di una realtà importante, come quella della vetreria artistica New Murano Gallery, con una sessantina di dipendenti e 9 forni al momento tutti attivi, al di là dei due più piccoli. Uno spazio di 5mila metri quadri complessivi, comprendenti anche l'Atelier Muranese.


«Le nostre due aziende prosegue godono all'interno di due ampi giardini, dove le parti ad ovest potrebbero ospitare proprio i pannelli da cui ottenere energia, a supporto del consumo elettrico». Per il loro funzionamento, tutti i forni necessitano infatti, oltre che del gas metano per la fiamma, anche di energia elettrica per alimentare le pompe ad esso collegato. In termini di costo dei pannelli si parla di 115mila euro, ma per l'avvio ufficiale dell'operazione si attende ancora l'ok definitivo del Comune, «anche se pare che l'architetto abbia ottenuto semaforo verde. Se ci daranno il via? Noi partiremo anche immediatamente». Il risparmio invece si può prevedere in un buon 40%. «Per arrivare all'indipendenza energetica, sembra siano sufficienti 3 anni e, nell'arco del quinto, si riesca ad avere anche un surplus. Un extra da poter destinare a chi ne avesse bisogno».


Se da un lato, per i piani fotovoltaici, le tempistiche di realizzazione non sono ancora del tutto certe, dall'altro c'è una realtà che vedrà la luce verso la fine del prossimo gennaio: le serpentine. «Dal costo di 35mila euro, serviranno a scaldare l'acqua all'interno di un silos, di 600-700 litri, utilizzato per il riscaldamento. Collocate all'interno della fornace, le serpentine daranno la possibilità di mantenere il silos protetto dalle temperature rigide e di fornire acqua calda ad entrambe le nostre aziende». Un sogno nel cassetto che finalmente prende forma. E che funziona così: «I fuochi, accesi per 24 ore su 24, durante la fase di scioglimento dei materiali emanano calore fino a 1200 gradi. Calore che viene disperso ed ecco che entra in gioco la serpentina». Anche per quest'angolo di laguna, diventerà dunque a breve indispensabile fornirsi di fonti di produzione e consumo di energia sostenibili, prodotte ed usate in maniera responsabile. E soprattutto per un risparmio in termini di costi, sui quali la crisi economica e il Covid hanno picchiato duro. Su 40 fornaci presenti in isola, 30 sono ora operative.


«Il costo del gas, un po' è stato assorbito grazie anche all'aumento dei prezzi, dal 15 al 30% e al record storico di presenze, di cui abbiamo potuto godere». Vanno poi ricordati agli aiuti economici della Regione (3 milioni) e quelli del Mise, arrivati però a singhiozzo e non a tutti. «Sono 23mila metri cubi i consumi nel mese di ottobre in Atelier, ad un costo di 1,50 euro al metro cubo, cresciuto negli ultimi tre mesi dagli 0,80 della fine di settembre». Quando in tempi normali costava 0,20. (m.gasp.)
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Il Gazzettino