Muore in moto ma era senza patente: figlio ed ex moglie risarciti lo stesso con 300mila euro

Foto d'archivio di un incidente stradale costato la vita a un motociclista
MASER - Morì nel 2021 in un incidente stradale in sella alla sua moto per colpa di un altro mezzo che aveva invaso la corsia in cui viaggiava. Nonostante il...

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MASERMorì nel 2021 in un incidente stradale in sella alla sua moto per colpa di un altro mezzo che aveva invaso la corsia in cui viaggiava. Nonostante il motociclista guidasse privo di assicurazione e senza patente, il figlio di dieci anni e l’ex moglie otterranno un risarcimento di oltre 300mila euro. È il risultato conseguito dallo studio Velo di Caerano.


LA DINAMICA

«L’incidente - spiega Pier Velo, titolare dello studio che si occupa di risarcimento danni in caso di sinistri stradali e non solo - è stato rappresentato da un frontale di un’auto contro moto, con invasione di corsia dell’auto». Un impatto violentissimo, con il motociclista volato sul parabrezza dell’auto e caduto a terra. La morte è arrivata sul colpo. La moto, però, era sprovvista di assicurazione e il conducente guidava senza patente. In sostanza, non avrebbe dovuto trovarsi in quel luogo in quel momento. Però, nel sinistro non ha avuto alcuna colpa, quindi andava risarcito. Ed è questo che lo studio Velo ha fatto riconoscere. «Non è automatico -continua Velo- che un veicolo sprovvisto di assicurazione obbligatoria sia nel torto. Infatti, nel caso in cui l’auto senza RC sia vittima di un incidente, avrà comunque diritto al risarcimento da parte dell’assicurazione dell’altro veicolo. Tuttavia, d’ufficio, si provvederà a multare il proprietario del mezzo non assicurato e a procedere anche al sequestro del veicolo. Ma, se avrà ragione, sarà comunque riconosciuto il suo diritto ad essere risarcito». Ed è ciò che è successo in questo caso. L’ex moglie che, divorziata, secondo la legge non avrebbe dovuto aver diritto al risarcimento, con il figlio minore si è affidata allo Studio Velo che è intervenuto subito contro l’assicurazione del responsabile del sinistro. D’ufficio il pm ha fatto scattare la querela. «Secondo l’articolo 589 bis del Codice penale -spiega lo studio- chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale, è punito con la reclusione da 2 a 7 anni».


VITTORIA SU TUTTA LA LINEA

Nel caso specifico, i congiunti della vittima hanno ottenuto la ragione del 100% sulla dinamica e lo stesso consegue in fase civile: al figlio minore è stato riconosciuto sia il danno non patrimoniale sia il danno patrimoniale, cioè il mancato sostentamento cui il padre provvedeva mensilmente. Ma sono state riconosciute anche tutte le spese future relative alla scuola e allo sport per un totale di 280mila euro. Lo Studio Velo però non si è fermato solo al figlio minore e portando prove tangibili, rappresentate da foto e video, che comunque esisteva ancora un legame di affetto con l’ex moglie, divorziata, ha ottenuto un altro risultato inaspettato: un risarcimento anche per quest’ultima di 25mila euro.

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Il Gazzettino