MESTRE - La Nazionale di calcio di passaggio negli impianti sportici del Taliercio è un’occasione troppo rara per “oscurarla” agli appassionati lagunari....
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Essendo la Nazionale già qualificata a Euro 2020 – argomenta la Municipalità presieduta da Vincenzo Conte – un’eventuale presenza di pubblico non comprometterebbe né la concentrazione degli Azzurri né il risultato finale, e sarebbe oltremodo positivo consentire ai nostri giovani un virtuale abbraccio della Città all’Italia”.
Chiamato in causa il presidente della Figc, Gabriele Gravina, lascia aperto qualche spiraglio: «Da parte nostra non ci sono problemi né preclusioni, anzi. Tant’è che stiamo verificando se e come sia possibile garantire ai tifosi della Nazionale la visione, il più diretta e in sicurezza possibile, dell’allenamento». Le valutazioni logistiche della Federcalcio sono dunque in corso perché, oltre a “vestire” il Taliercio con gli allestimenti degli sponsor-partner della Figc, si tratta di capire come accogliere un numero non quantificabile di tifosi e curiosi. Peraltro la tribuna del centro sportivo Taliercio guarda solo il campo in erba artificiale che il citì Mancini “dribblerà” facendo allenare i suoi sugli attigui ma più lontani prati in erba naturale. Motivo per cui gli appassionati non potrebbero comunque vedere da due passi (o a bordo campo come nelle amichevoli del Venezia) i loro beniamini, come già accaduto nel 2016 quando il Taliercio aveva ospitato l’Under 21 prima della partita con la Francia allo stadio Penzo nel ricordo di Valeria Solesin. Peraltro, sul Gazzettino di sabato scorso, il presidente Gravina aveva anticipato di voler riportare l’Under 21 a Venezia e ribadito l’intenzione di aprire al Lido un centro federale per ex calciatori in difficoltà.
Ieri intanto l’Italia si è trasferita da Coverciano a Sarajevo e a Zenica sfiderà la Bosnia Erzegovina (ore 20.45), raggiungendo poi Mestre in piena notte; dopo l’allenamento di domattina al Taliercio, domenica alle 11 volerà a Palermo per ospitare lunedì l’Armenia allo stadio Barbera. «Fa piacere che il presidente Gravina valuti la fattibilità del “porte aperte” – commenta il mestrino Bepi Ruzza, presidente del Comitato Veneto Dilettanti – perché la nostra Nazionale è un bene di tutti ed è bello che abbia intrapreso un percorso di riavvicinamento alla gente. In Veneto poi, e ancor più a Venezia, sono poche le occasioni di avere gli Azzurri tra noi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino