Ztl, quattro multe in un quarto d'ora all'avvocato: 3 annullate dal giudice

L'avvocato Nava e un cartello che indica la Ztl
Attraversa un varco Ztl con l'auto e, mentre cerca parcheggio, viene fotografata quattro volte nel giro di un quarto d'ora. Se la prima multa è legittima, le altre sono...

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Attraversa un varco Ztl con l'auto e, mentre cerca parcheggio, viene fotografata quattro volte nel giro di un quarto d'ora. Se la prima multa è legittima, le altre sono state annullate dal giudice di pace con una sentenza che farà giurisprudenza sul caso. Vittima, e protagonista allo stesso tempo, è l'avvocato Alessandra Nava che con la collega Katia Falcomer ha presentato ricorso contro il Comune di Bologna incassando una vittoria che farà da apripista per altre cause simili. E non si esclude che la stessa sentenza possa ridimensionare il metodo con cui vengono elevate le sanzioni in autostrada con i tutor.




Lo scorso mese di dicembre l'avvocato Nava si trovava a Bologna per lavoro e, nel cercare parcheggio nei pressi del Tribunale, ha oltrepassato il varco Ztl senza accorgersene. Girando nei pressi del Palazzo di giustizia è stata ripresa per altre quattro volte dalle telecamere del Comune e a gennaio le sono state notificate 5 sanzioni, per la stessa infrazione al codice della strada, per un totale di oltre 500 euro di multa. Il legale ha pagato la prima sanzione, avvenuta alle 10.07, ma ha deciso di contestare le altre in quanto elevate rispettivamente alle 10.14, 10.15, 10.19 e 19.22, ovvero nell'arco di appena quindici minuti.



Affidatasi all'avvocato Falcomer, l'avvocato Nava ha contestato che le multe successive alla prima fossero «un'ingiusta moltiplicazione di un comportamento fattuale unitario», decidendo di ricorrere contro il Comune di Bologna. Il Codice della Strada stabilisce che, nel momento in cui ci si trova di fronte a una pluralità di trasgressioni in aree pedonali o in zone a traffico limitato, a ogni violazione debba corrispondere una distinta sanzione. Il ricorso, in punta di diritto, ha dato però ragione alla «vittima» in quanto la guidatrice non è mai scesa dall'auto e le infrazioni sono state commesse nella stessa via. Motivo per cui la violazione doveva considerarsi unica, e unica la condotta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino