Multe, lo stralcio a metà Padova e Treviso: si paga

Multe, lo stralcio a metà Padova e Treviso: si paga
Stralcio delle multe con beffa per la metà dei comuni italiani. La legge di Bilancio messa a punto dal governo prevede la cancellazione delle cartelle esattoriali fino a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Stralcio delle multe con beffa per la metà dei comuni italiani. La legge di Bilancio messa a punto dal governo prevede la cancellazione delle cartelle esattoriali fino a mille euro comprese tra il 2000 e il 2015. Per tutte le imposte generali (ad esempio Irpef e Iva) lo stralcio è automatico e, dunque, i contribuenti si vedranno annullare il fardello senza dover muovere un dito. Mentre per i debiti amministrativi (contravvenzioni e, ad esempio Tari e Imu) il meccanismo è differente e spetterà ai comuni decidere se aderire o meno. Una scelta che gli enti dovranno comunicare al ministero dell'Economia entro il 31 gennaio prossimo. Ebbene il 50 per cento dei sindaci già sa che non potrà comunque stralciare le cartelle ai propri concittadini.


IL VINCOLO
E questo perché, come spiega il numero uno dell'Ifel, Alessandro Canelli, «la manovra consente l'adozione dello stralcio sotto i mille euro solo ai comuni che affidano la riscossione all'Agenzia delle entrate, mentre chi riscuote i tributi da sé o affidandosi a società esterne resta tagliato fuori». È il caso, per esempio, di Treviso, che si avvale di Area Riscossioni. Il sindaco di Novara e responsabile dell'Anci per la finanza locale lancia così un appello affinché «venga rivista la norma, che è comunque molto positiva, mettendo tutti i primi cittadini sullo stesso piano senza operare differenze». La questione è piuttosto importante: in ballo ci sono 500 milioni di multe da cancellare, 8 milioni di contribuenti coinvolti e 1,1 milioni di atti. Occorre ricordare che la prima versione della manovra comprendeva nello stralcio delle cartelle sotto i mille euro, automaticamente, anche le multe stradali, ma tramite un emendamento il governo ha fatto retromarcia dando la possibilità ai Comuni stessi di decidere se cancellare le mini-cartelle o continuare a provare a esigere quanto dovuto.
Un'opzione, quest'ultima, suggerita proprio dall'Anci, l'associazione dei Comuni italiani che, tramite il suo presidente e sindaco di Bari, Antonio Decaro, aveva espresso preoccupazione sull'eventualità di dover rinunciare a entrate fondamentali per le casse delle amministrazioni locali già in rosso di 600 milioni di euro. Perché è vero che il tasso di riscossione nazionale è modesto (45 per cento) ma molti sindaci preferiscono comunque provare a dare la caccia ai morosi. I tassi di successo della riscossione sono molto diversi a livello regionale: a Napoli nel 2021, è stato pagato solo il 15,9% delle sanzioni, a Roma il 35,2%, mentre a Milano il 55%.


LE CITTÀ


Nelle due maggiori città italiane, ad ogni modo, i sindaci Roberto Gualtieri e Beppe Sala non hanno intenzione di rinunciare ai possibili, per quanto poco difficili introiti, provenienti dalle sanzioni stradali. Cancellare le multe costerebbe alla capitale 240 milioni di euro (in tre anni) in meno a bilancio, mentre il primo cittadino del capoluogo lombardo, nonostante un tasso di riscossione sufficiente, già nel 2019 decise di non aderire alla pace fiscale per «garantire l'equità nei confronti di quei cittadini, la maggioranza, che hanno pagato per tempo i tributi e le sanzioni». In Veneto, Padova ha già annunciato di non fare sconti a nessuno: azzerare 750mila sanzioni è un costo che il Comune non ha intenzione di sopportare. A Venezia, invece, ultime verifiche (finanziarie e politiche) prima della decisione. Al di là delle prossime scelte individuali, i sindaci chiedono comunque di essere messi tutti sullo stesso piano e di poter potenzialmente aderire all'operazione. Una scelta in ogni caso delicata: i soldi dovuti da automobilisti e contribuenti per multe e tasse, anche per gli importi datati come quelli dello stralcio, infatti, fanno parte dei bilanci: nel caso in cui non si riescano a riscuotere in modo rapido, devono comunque essere considerati dalle amministrazioni e conteggiati come crediti di dubbia esigibilità, prima di essere valutati come crediti inesigibili e quindi tolti dal bilancio.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino