Multe e giustizia lenta, il Comune s'arrende: un napoletano la fa franca

Multe e giustizia lenta, il Comune s'arrende: un napoletano la fa franca
FIUME Giustizia lumaca: dopo dieci anni il Comune di Fiume Veneto si arrende  e rinuncia all'ennesimo ricorso relativo a una sanzione stradale. L'ultimo capitolo di...

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FIUME Giustizia lumaca: dopo dieci anni il Comune di Fiume Veneto si arrende  e rinuncia all'ennesimo ricorso relativo a una sanzione stradale. L'ultimo capitolo di questa lunga vicenda giudiziaria prende il via dall'atto di citazione in opposizione avanti ad un giudice di pace di Napoli, notificato al Comune di Fiume Veneto a inizio di questo mese, da G.L.P., cittadino campano, contro il comune stesso e l'Agenzia delle Entrate (sede di Roma), circa la cartella di pagamento del valore di circa 570 euro, relativa a una violazione al Codice della strada contestata all'uomo dalla polizia locale ancora nell'ottobre 2008.


Nonostante l'immissione in ruolo nel 2011 della sanzione, divenuta poi esecutiva, c'è ora il ricorso al giudice di pace. Il Comune dovrebbe costituirsi in giudizio ma il comandante dell'area vigilanza, Gianluca Diolosà, ha consigliato la giunta di non costituirsi nel procedimento in corso. Le motivazioni sono chiare: «Le procedure seguite dall'ente sono state corrette e regolari. Invece la costituzione in giudizio per il tramite di un legale implica notevoli costi che l'amministrazione comunale dovrebbe anticipare per difendere gli atti presupposti a quello emesso dall'Agenzia delle entrate e c'è da considerare inoltre la territorialità del giudice adito: un'eventuale attività difensiva implicherebbe infatti la spesa per il legale domiciliato a Napoli». Nel caso specifico, è stata fatta un'ipotesi di quanto il Comune di Fiume Veneto potrebbe spendere: tra le fasi di studio, introduttiva, istruttoria e decisoria almeno 1.150 euro con un massimo di 1.795 euro. Insomma il gioco non varrebbe la candela. La giunta comunale ha fatto proprie le motivazioni e ha deliberato di non costituirsi in giudizio. La palla passa all'Agenzia delle Entrate.

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Il Gazzettino