OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CADONEGHE - «Una narrazione dei fatti a dir poco falsata, sbagliata e del tutto fuorviante». Inizia così la replica del sindaco di Cadoneghe Marco Schiesaro alle dichiarazioni rilasciate da Andrea Moro, 29 anni, figlio dell’ex responsabile della Polizia Locale Giampietro, in merito alla vicenda degli autovelox sulla Sr 307 e le quasi 60 mila multe elevate.
LA REPLICA
Il primo cittadino risponde punto per punto alle affermazioni di Moro ribadendo che «siamo di fronte all’ennesimo e maldestro tentativo di confondere e mischiare le carte di questa incresciosa vicenda». Prima di tutto Schiesaro manifesta il suo rammarico per le attuali condizioni dell'ex comandante padre, ora in pensione e attualmente in convalescenza dopo il delicato intervento al cuore a seguito dell’infarto di fine gennaio. «Mi auguro che si rimetta quanto prima, ovvio - inizia Schiesaro - Tuttavia non accetto che si dia la colpa a me se sta male: questo è grave. Dalle parole del signor Andrea Moro è evidente che fa orecchie da mercante e non entra nel merito delle responsabilità di suo padre che, a suo dire, sta attendendo di comprendere i motivi dell’illegittimità.
IL MATRIMONIO
Sull’invito di Moro al matrimonio del sindaco, l’1 agosto dell’anno scorso, il primo cittadino precisa che «era inviato al pari di tutti i dipendenti e al tempo non avevo alcun dubbio sulla sua condotta e godeva della mia piena fiducia. I fatti sono precipitati verso la seconda decade di agosto, quando ho scoperto la macchinazione che era stata costruita». Schiesaro, poi, puntualizza che «la procura ha evidenziato che siano stati consegnati nelle mie mani dopo ripetute mie richieste, atti falsi spacciati per veri, elaborati per giustificare l’installazione degli apparecchi: una condotta mossa nei miei confronti, in quanto non ho ceduto alle pressioni da parte del’ ex agente Moro che chiedeva la promozione per poi avere benefici sulla pensione. Moro aspetta un provvedimento comunale che annulli le sanzioni, e lo informo che questa cosa che sta già avvenendo. E le ragioni dell'illegittimità delle multe Moro le sa benissimo. Il sindaco non si è mai sottratto alle sue responsabilità, ma è stato il motore di tutta l’indagine grazie alla denuncia che ho fatto alla procura non appena ho avuto la conferma dell’esistenza della macchinazione ai miei danni. Quindi, come previsto, alla prossima udienza mi costituirò parte civile, in qualità di rappresentante pubblico dell’ente, ma anche come persona offesa, e chiederò i danni all’immagine del Comune e alla mia persona». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino