Raffica di multe da autovelox, automobilista "pizzicato" 5 volte protesta per le notifiche ritardate. Il sindaco: «Lui non ha la cassetta postale»

MEOLO Le multe recapitate all'utente in pochi giorni
MEOLO - Multe da autovelox, esplode il caso a Meolo. Un pacchetto di ben 4 sanzioni è stato recapitato dal messo comunale a un automobilista meolese la cui vettura era...

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MEOLO - Multe da autovelox, esplode il caso a Meolo. Un pacchetto di ben 4 sanzioni è stato recapitato dal messo comunale a un automobilista meolese la cui vettura era stata immortalata per tutte e 4 le volte nel mese di novembre dal nuovo dispositivo installato sulla Treviso-Mare mentre superava il limite di velocità che è di 70 km l’ora. Una quinta multa di dicembre è stata l’unica che gli è stata notificata con raccomandata postale e che lui ha già pagato, in aggiunta a 3 punti in meno sulla patente.



LA PROTESTA
«Pensavo fosse solo quella, invece oggi la gran sorpresa: mi sono arrivate tutte le arretrate» ha scritto l’altro ieri sui social l’automobilista “pizzicato” dall’autovelox. Un totale di 1.156 euro da pagare e un bel po’ di punti tolti dalla patente. A far infuriare il meolese non è stata soltanto la rilevante somma che dovrà sborsare per le sanzioni che finiranno nelle casse del Comune, quanto il non aver ricevuto alcun avviso dalle Poste che lo informavano delle raccomandate dei verbali in arrivo o depositati all’Ufficio postale. «Mai ricevuto nessuna notifica o tagliandino postale - ha commentato il multato - Se almeno la prima fosse arrivata, le altre non ci sarebbero state».

ATTACCO ALLE POSTE
La contestazione sul servizio postale ha innescato una lunga serie di lamentele da parte di diversi utenti sui mancati recapiti del postino e sulle procedure previste per gli avvisi di sanzioni, arrivando alla proposta di recarsi a protestare in municipio.
«Per la notifica di una multa, non solo da autovelox - precisa il sindaco Daniele Pavan -, il Comune si avvale della società Maggioli, che dà supporto all’ufficio di Polizia locale per il verbale, ed è la Maggioli a consegnare il documento a Poste Italiane che lo invia al destinatario tramite consegna tracciata, cioè con una raccomandata con ricevuta di ritorno. Accade a volte che il postino non trovi il numero civico dell’abitazione, la cassetta delle lettere o il nome del destinatario e non possa perciò lasciare un avviso di giacenza della raccomandata all’ufficio postale. In questi casi il documento torna indietro e viene consegnato al Comune, che incarica del recapito un messo comunale il quale, conoscendo meglio il territorio, può trovare il destinatario. Quello che è accaduto in questi giorni al cittadino meolese è dovuto al fatto che non era dotato di una cassetta delle lettere con il suo nome davanti a casa. Il decreto del ministero delle Comunicazioni del 9 aprile 2001 obbliga ad esporre una cassetta della posta raggiungibile dal postino con il nome del residente, anche se talvolta questo obbligo non viene osservato, con spiacevoli conseguenze».


«Il servizio postale a Meolo c’è e sta funzionando - sostiene Poste Italiane -, ma la cassetta delle lettere dell’utente non riporta il nome del residente. Il portalettere titolare, che lo conosce, è abituato a suonare al campanello per consegnargli la posta, tanto che l’ultima raccomandata è stata ricevuta, ma quello che l’ha sostituito per le ferie, non sapendo di questa procedura, non ha consegnato l’avviso della raccomandata. Per questo invitiamo tutti a scrivere il nome di chi abita nella casa».
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Il Gazzettino