Multa da Lucerna all'auto della Protezione civile di Padova, ma in Svizzera non c'è mai stata

Multa all'auto della Protezione civile dalla Svizzera
PADOVA - L'auto della Protezione civile viene multata da un autovelox a Lucerna, anche se in Svizzera non c'è mai stata. Per evitare il processo però il...

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PADOVA - L'auto della Protezione civile viene multata da un autovelox a Lucerna, anche se in Svizzera non c'è mai stata. Per evitare il processo però il Comune decide di pagare comunque la contravvenzione. Tutto ha inizio lo scorso 2 dicembre, quando a palazzo Moroni arriva un avviso di contravvenzione al Codice della strada elvetico rilevato il 30 ottobre 2022 dalla polizia stradale di Lucerna per superamento dei limiti di velocità massima consentita in autostrada a carico di un veicolo intestato al Comune, in dotazione alla Protezione civile. C'è però un problema. In quei giorni nessuno della Protezione civile è stato in Svizzera. Tre giorni dopo, così, un funzionario del Comune ha inviato una contestazione alla polizia stradale del Cantone di Lucerna, allegando il libretto di bordo della macchina. Dal documento si evince che lo scorso 30 ottobre l'auto non poteva essere in territorio svizzero visto il chilometraggio registrato tra il 29 e il 31 ottobre (risultano percorsi 12 chilometri) e che pertanto potrebbe trattarsi di un'errata lettura della targa da parte del dispositivo oppure di un ipotetico utilizzo di targa falsa da parte di terzi. La documentazione però non ha convinto polizia elvetica. Il 24 febbraio infatti è arrivato un sollecito di pagamento che invitava a saldare il tutto entro e non oltre 30 giorni.

A questo punto, consultata l'Avvocatura civica «si è deciso di procedere al pagamento della contravvenzione - si legge nella determina del settore Provveditorato, licenziata mercoledì - per evitare il procedimento penale previsto dalla normativa elvetica in caso di mancato pagamento, salvo ulteriore verifica da parte degli uffici della polizia locale e/o eventuale denuncia all'autorità giudiziaria». A breve dunque è partito un bonifico da 122 euro che sarà accreditato sul conto di una banca svizzera. Insomma, pur di evitare le conseguenze legali legate alla violazione del Codice della strada elvetico si è preferito mettere mano al portafogli, nonostante la palese incongruità della contravvenzione. D'altronde su questo fronte le leggi svizzere sono piuttosto rigide. Per questo tipo di violazioni infatti la polizia svizzera ha la possibilità di accedere direttamente alla banca dati italiana. E il mancato pagamento delle multe, nei casi più gravi, può trasformarsi in giorni da scontare in carcere. Per la precisione ogni 100 franchi equivalgono ad un giorno di galera. Di conseguenza il teorico conducente dell'auto della Protezione civile ha rischiato di passare almeno 24 ore dietro le sbarre. A Padova, e più in generale in Italia, le procedure per ricorrere contro le multe sono decisamente meno stringenti e i tempi molto più dilatati. Il ricorso è l'atto con il quale il cittadino contesta la violazione addebitatagli ai sensi del Codice della strada. Se si ritiene che la violazione sia ingiusta è possibile fare ricorso al prefetto o, in alternativa, al giudice di pace territorialmente competente (cioè della località dove è stata rilevata l'infrazione). 

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Il Gazzettino