SANTA MARIA DI SALA Era scappata al macello lanciandosi nel traffico della Noalese e gettando scompiglio tra gli automobilisti, ma era stata catturata e riconsegnata al...
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IL GRUPPO
A salvarla è stata l’organizzazione Attivismo Antispecista: subito dopo la sua fuga, i volontari hanno lanciato una colletta via web, raccogliendo più di 5mila euro in tre settimane. Non solo hanno raggiunto il prezzo di mercato della vacca, assicurandosene l’acquisto, ma hanno potuto anche pagarne il trasferimento al rifugio per animali e il suo mantenimento. Giovedì tre attiviste dell’organizzazione, la referente padovana Alessandra Zanotto, Roberta Pregnolato e la salese Alexandra Bertoldo, che ha tenuto i contatti con l’allevamento e da cui ora l’animale prende il nome, l’hanno accompagnata nella sua nuova casa, il santuario dell’associazione Progetto Cuori Liberi a Pavia, dove ha conosciuto altri animali in libertà con cui condividere una seconda vita. La sua storia, iniziata con la Noalese bloccata e la provinciale via Desman chiusa due ore per cercare di catturare l’animale fuori di senno, aveva fatto il giro del mondo, grazie anche al passaparola mosso da molte associazioni, che avevano chiesto per lei la grazia.
LA SOLIDARIETÀ
I volontari di Attivismo Antispecista sono passati subito dalle parole ai fatti, derogando anche alla regola di non acquistare animali, per principio. Ma questa volta c’era in gioco la vita di Alexandra e bisognava fare presto. Hanno aperto un conto per raccogliere donazioni e grazie al tam-tam sui social la risposta è stata straordinaria: raccolti in poche settimane oltre 5mila euro da associazioni e cittadini, in Italia e anche dall’estero. Una donazione è arrivata anche da Londra e per la causa si è mosso pure il Partito animalista europeo. Cinquemila euro sono quasi il doppio di quanto richiesto dall’allevatore per vendere il suo capo di bestiame. «Dopo qualche esitazione iniziale - racconta l’Alexandra umana - il proprietario ha accettato di vendercela per 2750 euro. Altri 800 euro sono serviti per il trasporto a Pavia, il resto servirà per il suo mantenimento. Certamente ora Alexandra non dovrà più salire su un camion». E soprattutto farlo per l’ultimo viaggio, come capita a tutti gli esemplari da carne della sua razza, allevati a scopo alimentare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino