Mozione Lgbt, maggioranza esce dall'aula. La polemica: «Una vigliaccata»

Al momento della discussione sul tema della discriminazione di genere e sessuale, Lega e la civica Viva abbandonano i banchi. Pd: "Abbiamo le panchine rosse, hanno paura di una panchina multicolore?". Bonisolo: "Portiamo rispetto ai cittadini"

Polemica a Selvazzano sulle discriminazioni di genere e sesso. Una manifestazione Lgbt
SELVAZZANO - «In consiglio è andata in scena la commedia del trionfo della vigliaccheria». Non usa mezzi termini il segretario locale del Partito...

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SELVAZZANO - «In consiglio è andata in scena la commedia del trionfo della vigliaccheria». Non usa mezzi termini il segretario locale del Partito Democratico Antonio Santamaria per quanto accaduto lunedì sera al momento di votare la mozione presentata dal consigliere Vincenzo Vozza che proponeva all'amministrazione di attuare alcune azioni simboliche contro le discriminazioni di genere e dell'orientamento sessuale. Nello specifico Santamaria si riferisce all'uscita dall'aula di due consiglieri della Lega e dei cinque consiglieri di Selvazzano viva.

LA SCELTA
«Abbiamo assistito ad una vera e propria commedia con l'uscita dall'aula di due su tre dei consiglieri della Lega e di tutti i consiglieri di Selvazzano Viva, la civica che fa riferimento a Soranzo e a vario modo è legata a Fratelli d'Italia: è stato sospeso il consiglio per mancanza del numero legale ed è stata affossata la mozione - ha detto Santamaria -. Dai banchi di Selvazzano Viva ci siamo sentiti dire che l'argomento è un tema delicato, un tema che non va strumentalizzato, che si è per la libertà e per il rispetto di ogni identità di genere, ma c'è sempre quel ma che pesa come un macigno».
Per il Partito Democratico si potevano scegliere altre strade e rimanere in aula come hanno fatto altri consiglieri. «La mozione poteva essere emendata continua il segretario del Pd - si poteva chiedere di discuterla in commissione, si poteva votare contro, e invece è stato scelto l'atto in assoluto più vigliacco: uscire dal consiglio facendo saltare il numero legale. Così hanno strumentalizzato una mozione che non era da strumentalizzare».

IL DIBATTITO
«Abbiamo la panchina rossa per sensibilizzare sulla violenza contro le donne - ha continuato Santamaria - e abbiamo la panchina per sensibilizzare la cittadinanza sui disturbi alimentari. Di cosa hanno paura: di una panchina dai colori del movimento per i diritti Lgbt?».


«Non abbiamo partecipato al voto per il massimo rispetto che nutriamo verso tutti i nostri concittadini in quanto riteniamo che non esista alcun motivo per dover approvare un protocollo con una organizzazione di cui nessuno ha informato il consiglio - ha dichiarato Giulia Bonisolo, capogruppo di Selvazzano Viva, prima di uscire dall'aula -. Il sindaco e l'amministrazione se vogliono hanno già tutti gli strumenti per operare qualsiasi azione e attività di discussione, confronto culturale e qualsiasi iniziativa pur senza la consulenza di organizzazioni esterne. Noi siamo per il rispetto di tutti i nostri concittadini, riteniamo che bisogna avere sensibilità, equilibrio e senso di responsabilità non nei protocolli ma nei fatti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino