Movida nelle piazze, stop ai fonometri. Lega sulle barricate: «Dal Comune solo scuse»

La movida nei locali di piazza dei Signori
PADOVA - Lo stop del Comune ai fonometri nelle piazze fa salire sulle barricate la Lega e i residenti del centro storico. È dell’altro giorno, infatti, la notizia che...

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PADOVA - Lo stop del Comune ai fonometri nelle piazze fa salire sulle barricate la Lega e i residenti del centro storico. È dell’altro giorno, infatti, la notizia che è destinata a finire in soffitta la richiesta arrivata un paio di settimane fa dalla consulta Centro che, contro la movida molesta, chiedeva di stanziare 10mila euro per l’installazione di sensori in grado di misurare l’eccesso di rumore nei luoghi di ritrovo del popolo dello spritz.


In Comune, però, si fa sapere che la richiesta non può avere seguito, in quanto questo tipo di misurazioni possono essere effettuate esclusivamente dall’Apav. Di conseguenza, se l’amministrazione comunale acquistasse questo tipo di strumentazione, rischierebbe di finire dritta dritta davanti alla Corte dei conti. 


LE CRITICHE
«Bisogna evidenziare che la motivazione data dal comune stesso è solo una plateale scusa – è andato ieri all’attacco Marco De Berardinis componente della Consulta 1 per la Lega - Non è vero che solo l’Arpav può misurare l’intensità del rumore. Anche la Polizia municipale può farlo, peccato però non abbia gli strumenti adatti. Ovviamente non lo dico io ma il regolamento approvato dal comune nel 2011». 
«Hanno deciso di bloccare l’acquisto dei fonometri ed ora stanno cercando la scusa per farlo – ha detto ancora l’esponente del Carroccio - Se le consulte sono uno strumento partecipativo per i cittadini, è necessario ascoltarle anche quando propongono iniziative che non piacciono alla maggioranza. È una questione di democrazia. A meno che le consulte in realtà non contino nulla per la maggioranza». 


IL COMITATO
All’attacco anche il Stop Degrado Padova. «Apprendiamo l’intenzione dell’amministrazione comunale di non dar corso alla richiesta dei cittadini del centro storico di destinare 10 mila euro per l’acquisto di due centraline fonometriche – ha spiegato in una nota ufficiale il comitato - Il sindaco e i suoi assessori hanno finalmente gettato la maschera, dimostrando che il tanto strombazzato bilancio partecipato dai cittadini dà fastidio quando gli esiti non sono in linea con quanto decidono loro, nel caso specifico abbandonare di notte alcuni quartieri e i loro residenti al volere dei baristi e di gruppi di nullafacenti urlanti ad alto tasso alcolico». 


«Dopo alcune settimane in cui le chiacchiere uscenti da Palazzo Moroni davano la maggioranza addirittura “nel panico” per le centraline fonometriche – ha aggiunto - a qualcuno dev’essere venuta l’idea di raccontarci la storiella che la Corte dei Conti potrebbe avere da ridire su centraline acquistate dal Comune e fatte funzionare dall’Arpav. Sindaco e assessori ma per chi ci hanno presi, per degli idioti? Non abbiamo mai sentito sollevare lo spauracchio della Corte dei Conti, nemmeno quando spendevano decine di migliaia di euro per pagare gli street tutor nonostante sia stato detto in ogni modo che non servono a niente. Ad ogni buon conto, Giordani e i suoi assessori dovrebbero sapere che la risposta alla richiesta dei fonometri andava data in Consulta di fronte ai cittadini che in quella sede hanno presentato la richiesta, non sui giornali: questa è l’ennesima mancanza di rispetto nei nostri confronti, da parte di politici che non hanno affatto a cuore il benessere di chi amministrano». 
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Il Gazzettino