Venezia. Stop movida, i primi effetti della stretta: calano i barchini nei canali, ma i giovani ora vanno in terraferma

un barchino lanciato a tutta velocità in planata
VENEZIA - A Venezia non si beve dopo l'1,30 di notte, e i giovani prendono il barchino e risalgono il Canal Salso, per cercare locali in terraferma che non ricadano...

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VENEZIA - A Venezia non si beve dopo l'1,30 di notte, e i giovani prendono il barchino e risalgono il Canal Salso, per cercare locali in terraferma che non ricadano nell'ambito di applicazione della nuova ordinanza "anti-movida" fracassona.

È uno dei primi effetti che sono stati rilevati in centro storico dalla Polizia Locale, anche se è presto per fare ancora un bilancio. Oltre, evidentemente, all'impatto "visivo" della sensibile riduzione dell'assiepamento di barchini in Canal grande, di fronte a Campo Bella Vienna, e in Rio dei Carmini, per raggiungere l'area di Santa Margherita.

I controlli interforze nell'ambito del protocollo "Onda Zero", comunque, hanno reso una fotografia "sociale" di quanto avviene in laguna, anche se i dati forniti dalle forze dell'ordine risalgono a giugno scorso e anche se questa operazione si svolge solo in orario diurno.

L'obiettivo dichiarato della Prefettura, guidata da Michele Di Bari, è quello di tenere sotto controllo e monitorare la flotta che gira per la laguna, con disposizioni precise impartite durante il Comitato per l'ordine e la sicurezza Pubblica a Capitaneria di Porto, Questura, Carabinieri, Polizia locale e lagunare, Guardia di Finanza.
In giugno sono stati effettuati 625 monitoraggi, circa 21 al giorno, con un'attività che ha impiegato complessivamente 70 mezzi e 176 operatori.

IL BILANCIO

Le unità fermate e controllate sono state 325, di cui 156 unità da diporto, 121 imbarcazioni del servizio pubblico non di linea come taxi acquei e gran turismo, 48 natanti adibiti al trasporto merci.

Complessivamente sono stati controllati 332 adulti e 47 minorenni, con 66 violazioni, soprattutto per eccesso di velocità, guida senza patente nel caso di motori sopra una certa potenza, irregolarità amministrative varie, dall'inadeguatezza delle dotazioni di bordo alla validità dell'assicurazione o del libretto. In calo invece il fenomeno dei motori "truccati" che da 40 cavalli diventano improvvisamente 70, fenomeno che le forze dell'ordine avevano iniziato a sanzionare tre anni fa.

Un'ulteriore attività di controllo è stata effettuata da remoto con i sensori della sala operativa della Capitaneria di Porto, che hanno permesso la verifica da remoto di tutte le unità munite del sistema Ais (Automatic Identification System).

Ancora nessuna notizia, invece, sulla sempre imminente omologazione da Roma del sistema MoMa e SiSa che dovrebbero rimpiazzare Argos.

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Il Gazzettino