Movida senza freni. Vietato vendere bevande alcoliche da asporto tra le 20 e le 7

Dal divieto è esclusa la somministrazione negli esercizi pubblici effettuata al banco o al tavolo all'interno dei locali e negli spazi esterni in concessione

Vietato vendere alcolici da asporto tra le 20 e le 7 (foto Pexels - Kindel Media)
PADOVA - Niente bevande alcoliche da asporto tra le 20 e le 7. Contro la movida molesta il sindaco Sergio Giordani ha emesso oggi, 29 ottobre, un'ordinanza nella quale viene...

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PADOVA - Niente bevande alcoliche da asporto tra le 20 e le 7. Contro la movida molesta il sindaco Sergio Giordani ha emesso oggi, 29 ottobre, un'ordinanza nella quale viene stabilito «fino al 31 marzo 2023, dalle ore 20,00 alle ore 07,00 del giorno successivo, il divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione nelle seguenti vie: barriera Saracinesca, via Cernaia, porta San Giovanni, via Euganea (tratto compreso tra porta San Giovanni e via Orsini), via Orsini, porta Savonarola, via Bronzetti, porta Trento, via Sarpi, viale Codalunga, via Trieste, via Bassi, via Tommaseo, via Venezia, piazzale Della Stanga, via Ariosto, via Gattamelata, via Modena, via Scarsellini, via Manzoni, via Bruno, via Costa, viale Cavallotti, ponte del Sostegno, via Goito».

L'ordinanza si rivolge a «titolari degli esercizi di vicinato di vendita al dettaglio del settore alimentare, delle attività artigianali alimentari (pizzerie da asporto, kebab e attività analoghe), degli esercizi pubblici e dei circoli privati; agli esercenti che svolgono la propria attività commerciale di vendita al dettaglio del settore alimentare su area pubblica, compresi gli ambulanti itineranti; ai titolari dei locali di pubblico spettacolo e attività similari».

«Dal divieto - si legge - è esclusa la somministrazione negli esercizi pubblici effettuata al banco o al tavolo all'interno dei locali e negli spazi esterni in concessione, come previsto dall’art. 12 del Regolamento di polizia urbana e per la civile convicenza in città, la consegna di bevande alcoliche tramite il servizio di food delivery, purché effettuata presso la residenza o il domicilio del cliente». Si potrà quindi continuare a consumare alcol all'interno dei plateatici. L'obiettivo è andare incontro ai residenti che chiedono a gran voce il diritto al riposo e al contempo permettere ai locali di lavorare senza essere penalizzati.

Il commento

«Apprendere della pubblicazione dell'ordinanza, che ha risvolti diretti sui pubblici esercizi, dai mezzi di stampa, anziché per i canali istituzionali, ci lascia un po' perplessi: se avessimo saputo per tempo della stessa, avremmo per esempio potuto informare tempestivamente i nostri associati, anche in considerazione del fatto che le nuove regole sono già operative - è il commento a caldo del segretario di Appe, Filippo Segato - Ciò premesso, riteniamo che ai contenuti dell'ordinanza si debba dare un'interpretazione tale per cui non siano direttamente coinvolti i pubblici esercizi - aspetto sul quale siamo già stati rassicurati dal Comune - che, nell'ambito della loro normale attività, consegnano i bicchieri o bottiglie di bevande alcoliche ai clienti che le consumano nei pressi dei locali. Vogliamo infatti pensare che il senso dell'ordinanza sia quello di vietare la vendita di alcolici a clienti che poi, bottiglie in mano, girovagano per tutto il centro cittadino, con le ben note conseguenze, peraltro elencate con precisione nel preambolo del provvedimento. Nei prossimi giorni, comunque, chiederemo ufficialmente conferma della nostra interpretazione all'Amministrazione comunale, affinché un provvedimento, che peraltro risponde a quanto da Appe più volte segnalato (e cioè che occorre limitare la vendita per asporto "incontrollata" di alcolici), finisca per danneggiare i locali che, magari perché non hanno un plateatico esterno, somministrano le bevande a clienti in piedi, ma sempre nelle vicinanze dell'esercizio e, quindi, sotto il diretto controllo dell'esercente».

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Il Gazzettino