Giro di vite sulla movida: esercenti pagano per schiamazzi dei clienti

Giro di vite sulla movida: esercenti pagano per schiamazzi dei clienti
BADIA POLESINE - Il sindaco Gastone Fantato lo aveva anticipato solo un paio di giorni fa e ora è realtà la nuova ordinanza per la tutela della quiete pubblica...

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BADIA POLESINE - Il sindaco Gastone Fantato lo aveva anticipato solo un paio di giorni fa e ora è realtà la nuova ordinanza per la tutela della quiete pubblica e del decoro urbano. Un giro di vite contro la movida molesta dopo le ultime recenti proteste del sindaco ma anche un necessario aggiornamento rispetto al vecchio testo, risalente a circa 17 anni fa.


I titolari degli esercizi della movida sono stati maggiormente responsabilizzati. Nel provvedimento, firmato dal comandante della Polizia locale Natale Dallagà, si fa un preciso richiamo al rispetto del decoro urbano. «I conduttori delle attività - scrive Dallagà - dovranno porre in essere quanto necessario per prevenire e far cessare comportamenti e schiamazzi degli avventori che possano arrecare disturbo o molestia alle occupazioni e al riposo delle persone. Dovranno inoltre assicurare il decoro e la pulizia dell'area. Al Comune si legge inoltre nella premessa dell'ordinanza sono attribuite competenze in materia di rilevazione, nonché prevenzione dalle emissioni sonore e la facoltà di disciplinare l'uso di macchine, strumenti e dispositivi che emanino suoni o rumori, tali da arrecare inconvenienti e disturbi al riposo».

Per le attività al chiuso: «La diffusione della musica all'interno degli esercizi pubblici per la somministrazione di alimenti e bevande è consentita fino alle 24, salvo che il locale non sia adeguatamente insonorizzato».
Per le attività all'aperto: «L'effettuazione di concerti, piccoli intrattenimenti e manifestazioni a carattere temporaneo, è consentita per una durata massima di tre ore, compresa la fascia dalle 20 alle 24». Sono previste sanzioni amministrative, ma il testo mette ulteriormente in guardia. «Il sindaco potrà disporre limitazioni agli orari di apertura per ragioni di ordine e sicurezza pubblica».  Nell'ordinanza si evidenzia poi «l'esigenza di ridurre il disagio provocato da rumori, soprattutto nelle ore notturne, derivanti da emissioni sonore». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino