Porte blindate e telecamere: la casa "abbandonata" era il covo dei pusher

Porte blindate e telecamere: la casa "abbandonata" era il covo dei pusher
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Nell’ambito dell’attività di contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, personale della Squadra Mobile, nella nottata del 3 maggio, ha effettuato un’irruzione all’interno di un appartamento situato a Motta di Livenza (TV), occupato da immigrati di origine marocchina, dotato di porte blindate e telecamere poste ad ostacolare eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine.


L’abitazione che esternamente si presentava sempre con gli scuri chiusi per dare l’impressione di essere disabitata, era vigilata al suo esterno dagli stranieri i quali si alternavano con funzioni di vedetta per controllare la presenza di persone sospette e di eventuali clienti. All’interno dell’abitazione è stato rinvenuto tutto il materiale necessario per il confezionamento delle dosi di stupefacente nonché denaro contante.

Sul posto oltre ad altri 4 cittadini di origine magrebina è stato rintracciato il cittadino marocchino Z. M., 31 anni, pregiudicato per reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, nullafacente destinatario di un ordine di cattura. Al termine delle formalità di rito, lo stesso è stato associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’A.G. competente.

L’unica donna dei 5 occupanti dell’appartamento, E.W., 32 anni, risultata non in regola con le norme sui soggiorno, è stata condotta in Questura per l’avvio della procedura di espulsione, mentre il compagno di questa E.A. di anni 35 pregiudicato per reati concernenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, è in attesa della dell’udienza in programma il prossimo 28 maggio per il ricorso al decreto di espulsione emesso il 20.3.2019 dal Prefetto di Pordenone.

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Il Gazzettino