Arrivano i figuranti Serenissimi per il documentario, bloccati dalla polizia: «Non potete urlare viva San Marco»

LIDO DI VENEZIA - Vietato esclamare "Viva San Marco". Vietato marciare in formazione da parata. Vietato farsi fotografare. E, ancor più, vietato entrare...

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LIDO DI VENEZIA - Vietato esclamare "Viva San Marco". Vietato marciare in formazione da parata. Vietato farsi fotografare. E, ancor più, vietato entrare all'hotel Excelsior con le divise storiche del 18° secolo, quelle degli Schiavoni Veneziani e delle Guardie Nobili Veronesi. «Tutto il mondo venetista e identitario veneto avrà da ridire», sbotta Maurizio Ruggiero, il segretario del Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi, bloccato ieri al Lido, con i suoi figuranti, dalla polizia. Motivo: non erano state rispettate le disposizioni della Digos di Venezia. È finita con un compromesso: i figuranti non si sono spogliati e rivestiti, però, come disposto dalla Questura, sono entrati all'Excelsior da sotto, dal piano Darsena, senza farsi vedere dagli ospiti dell'albergo (ma tanto in strada li avevano visti e rivisti in tanti). Non sono stati denunciati, ma oggi Ruggiero manderà una lettera di protesta al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, al prefetto di Venezia Michele Di Bari e al questore Gaetano Bonaccorso.


LA RICOSTRUZIONE
Tutto nasce da un documentario inserito nella programmazione dello Spazio Regione Veneto, spazio che si trova all'interno dell'Excelsior, sulle Pasque Veronesi, cioè l'insurrezione di Verona contro Napoleone scoppiata pochi giorni prima della caduta della Serenissima. Nove giorni, dal 17 al 25 aprile 1797, "a difesa della religione cattolica e della sovranità della Repubblica marciana" raccontati in un'ora e venti minuti dal regista Tommaso Giusto con i coautori Nicola Cavedini per la sceneggiatura e lo stesso Maurizio Ruggiero per il soggetto. Per la presentazione del documentario, il Comitato di Ruggiero ha deciso di portare al Lido alcuni "militi storici nelle uniformi del tempo, Schiavoni veneziani e Guardie Nobili Veronesi". «Ho avvisato il questore di Verona e dalla Digos di Venezia mi sono arrivate delle prescrizioni», dice il segretario del Comitato. Ossia: 1) per il trasporto delle persone e del materiale le auto dovevano sostare per il tempo strettamente necessario allo scarico all'esterno del varco vicino all'Excelsior; 2) l'ingresso e l'uscita dall'albergo dovevano avvenire in abiti civili; 3) divise storiche e armi, per quanto finte, andavano riposte in sacche in maniera tale che il contenuto non fosse visibile; 4) il cambio indumenti andava fatto esclusivamente all'interno dell'Excelsior; 5) i partecipanti non dovevano assolutamente sostare per foto di gruppo all'esterno dell'albergo né dare luogo ad alcun tipo di parata storica. "L'evento dovrà svolgersi all'interno del solo Spazio della Regione Veneto".


Peccato che la comitiva sia arrivata al Lido con un bel paio di ore di anticipo sul previsto. Poi ci sarebbe stato un fraintendimento sulle targhe delle auto per scaricare i bagagli, fatto sta che i "militi" si sono cambiati dove hanno potuto, salvo essere bloccati dalla polizia prima di entrare in albergo. Contestate anche le armi: finte sì, ma non del tutto innocue, specie gli spadoni. E a quel punto è scattata anche un'altra prescrizione: guai a inneggiare a San Marco. Pare che tutti questi divieti dipendano dal fatto che tra gli aderenti al comitato ci sono molti indipendentisti, non a caso Ruggiero ha annunciato che «tutto il mondo venetista avrà da ridire». Com'è finita? I "soldati" sono stati fatti entrare dalla darsena senza doversi spogliare e rivestire, il documentario è stato presentato, denunce (al momento) non ce ne sono, polemiche sì. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino