Mose, ultimatum delle imprese al governo: «Pagate i lavori fatti o a febbraio ci fermiamo»

VENEZIA - Ultimatum al governo dalle imprese che lavorano al Mose. Se non arrivano i denari, i denari veri e non gli impegni verbali, a saldo dei lavori già fatti, alla...

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VENEZIA - Ultimatum al governo dalle imprese che lavorano al Mose. Se non arrivano i denari, i denari veri e non gli impegni verbali, a saldo dei lavori già fatti, alla fine di febbraio i lavori si fermano. Altro che terminare l'opera in estate, in tempo per l'acqua alta d'autunno....


LA LETTERA
«Appare del tutto evidente che, alla luce degli impegni assunti» in termini «tecnici, progettuali, operativi, finanziari, oltre che in termini di oggettive responsabilità nei confronti dei comparti sociali ed economici coinvolti, l'assenza dei necessari finanziamenti, nonché la mancata certezza degli effettivi termini di liquidazione delle attività ad oggi eseguite, si ripercuoterebbero in maniera assolutamente negativa sulla prosecuzione dei lavori, mettendo seriamente a repentaglio la continuità aziendale delle imprese coinvolte e, conseguentemente, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali che ad oggi, vai bene sottolineare, consistono all'incirca in un migliaio di posti di lavoro». Lo scrivono le imprese che lavorano al Mose e agli altri interventi previsti nella laguna in una lettera approvata dal Comitato Consultivo del Consorzio Venezia Nuova. La lettera è stata inviata agli amministratori straordinari del Consorzio, al Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, al Commissario straordinario per il Mose e, per conoscenza, anche alla presidenza del consiglio dei ministri, al ministero dell'Interno, al ministero delle Infrastrutture, al ministero dell'Economia e alla prefettura di Roma.

LA PROMESSA 
«Il Mose potrà alzarsi da fine giugno»​

Con la lettera si intende «in rappresentanza di tutta la compagine aziendale attualmente impegnata, chiedere formalmente la concreta ed urgente risoluzione dei problemi sopraesposti mediante la messa a disposizione, senza indugio alcuno, sia delle somme per i servizi già resi (in virtù dei protocolli di affidamento sottoscritti) e non ancora liquidati, sia delle somme necessarie al proseguimento ed alla conclusione dei lavori riguardanti il sistema Mose».

L'AVVERTIMENTO

«In mancanza di ciò, con la fine del prossimo mese di febbraio, verranno sospese tutte le attività operative in essere, garantendo esclusivamente le condizioni di minimo presidio», avvertono le imprese.  «In rappresentanza delle imprese costituenti l'attuale compagine operativa del Concessionario Consorzio Venezia Nuova», si legge nella lettera, «si dà seguito alle recenti interlocuzioni» e alle «altrettanto recenti notizie di stampa, per rappresentare estrema perplessità e preoccupazione nell'apprendere le, quanto mai inattese, dichiarazioni in merito alla assenza di finanziamenti, e ciò soprattutto alla luce delle più volte reiterate manifestazioni, espresse a tutti i livelli istituzionali locali e nazionali, volte a confermare la volontà di portare a completamento le opere inerenti il Sistema Mose». 
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Il Gazzettino