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VENEZIA Tornano a sollevarsi le paratoie del Mose. Venerdì mattina, 16 aprile, infatti, sarà effettuato un test su tutte e tre le bocche di porto. Si tratta di un test di routine, che viene compiuto ogni mese e mezzo per effettuare la manutenzione dei sistemi e per mantenere l'addestramento del personale. Non si potrà pertanto uscire né entrare in laguna tra le 9 e le 13 , come annunciato dalla Capitaneria di porto, che ha emanato specifiche ordinanze con le quali si impone di tenersi alla larga dal tratto di bocca di porte in cui sono immerse le paratoie. Ma non è tutto. L'occasione del test coincide anche con l'esigenza di svolgere analisi approfondite sul tratto di Treporti, il primo ad essere stato approntato e collaudato (nel 2013). Essendo sott'acqua da sette anni, le paratoie devono essere tenute sotto controllo, poiché il protocollo prevedeva la verifica e la manutenzione in cantiere ogni quinquennio.
Sarà verificato lo stato della vernice e anche la situazione dei banchi di sabbia che si sono depositati negli alloggiamenti e nelle immediate vicinanze.
Intanto, sul fronte dei lavori prosegue il tormentone di questi ultimi mesi, con le imprese che avanzano un sacco di soldi che continuano a non arrivare, per un motivo o per l'altro. In base all'incontro più recente in sede ministeriale, il provveditore Cinzia Zincone aveva fatto questa proposta: il Ministero continua ad assegnare i soldi al Provveditorato, che poi li trasferirà al Cvn, sulla base dei lavori realizzati; nel frattempo bisogna ricorrere a dei prestiti bancari (ci sarebbero istituti disponibili) per appianare i debiti con le imprese. Una posizione gradita alle imprese, non al commissario liquidatore del Cvn, Massimo Miani, né alla commissaria al Mose, Elisabetta Spitz, che avevano caldeggiato trasferimenti diretti al Consorzio Venezia Nuova. Le discussioni sono continuate, ma ancora non si è arrivati ad una soluzione (m.f.).
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