Galan libero: «Da me mai un atto da cui ho avuto qualcosa in cambio»

BASTIA DI ROVOLON - Primo giorno di libertà per l'ex presidente del Veneto Giancarlo Galan che oggi, venerdì 6 gennaio, si è recato nella caserma di...

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BASTIA DI ROVOLON - Primo giorno di libertà per l'ex presidente del Veneto Giancarlo Galan che oggi, venerdì 6 gennaio, si è recato nella caserma di carabinieri di Bastia di Rovolon per firmare con la moglie e la figlioletta. Ai giornalisti presenti ha detto: «Lo dichiaro per i veneti: in 15 anni di presidenza del sottoscritto, non c'è mai stato un atto, una delibera, una dichiarazione, una azione fatta in cambio di qualcosa del sottoscritto».

L'ex governatore del Veneto ed ex ministro Giancarlo Galan è coinvolto nella vicenda Mose per corruzione. Il caserma ha firmato la fine degli arresti domiciliari dopo il patteggiamento con il Tribunale di Venezia ad una pena di due anni e dieci mesi di reclusione e a una multa di 2,6 milioni di euro.
Galan, era entrato nell'inchiesta ed arrestato finendo a lungo in carcere, in base alle dichiarazioni di Giorgio Baita, ex Ad della Mantovani e della sua ex segretaria poi diventata imprenditrice Claudia Minutillo responsabile di Adria Infrastrutture. Galan, secondo le dichiarazioni ai Pm che hanno condotto l'inchiesta - Stefano Ancillotto, Paola Tonini e Stefano Buccini - avrebbe ricevuto mazzette per milioni di euro (mai trovati) per favorire la costruzione delle barriere mobili del Mose. L'ex Governatore, si sarebbe fatto restaurare anche villa Rodella sui colli Euganei, poi diventata sua abitazione, a spese della Mantovani, con il coinvolgimento del Consorzio Venezia Nuova (Cvn) all'epoca presieduto da Giovanni Mazzacurati. La villa è stata interamente ceduta da Galan, nonostante valga oltre i tre milioni di euro, per "saldare" la multa patteggiata.

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Il Gazzettino