I legali: «Ha perso 22 chili in 2 mesi»

I legali: «Ha perso 22 chili in 2 mesi»
PADOVA - Giancarlo Galan è arrivato nella sua villa di Cinto Euganeo (Padova) dopo l'uscita dal carcere di Opera. «Ha...

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PADOVA - Giancarlo Galan è arrivato nella sua villa di Cinto Euganeo (Padova) dopo l'uscita dal carcere di Opera.




«Ha accettato l'inaccettabile perchè non ce la faceva più a rimanere imprigionato» affermano in una nota i legali dell'ex presidente del Veneto, gli avvocati Niccolò Ghedini e Antonio Franchini, ai quali sono stati necessari otto giorni di 'trattativa' per raggiungere con i magistrati della Procura di Venezia l'accordo che ha permesso al parlamentare di lasciare il carcere di Opera (Milano) e raggiungere i domiciliari nella sua villa di Cinto Euganeo.



Il collegio difensivo di Galan infatti ribadisce di aver «operato in considerazione delle gravi condizioni generali del proprio cliente, ristretto nel carcere di Opera dal 22 luglio». Galan, secondo quanto riferiscono i legali, è calato di 22 chili in due mesi, e presenta «spunti depressivi sì da determinare la necessità di visita psichiatrica». Da qui la scelta del patteggiamento per evitare che la sicura prospettiva della richiesta di giudizio immediato «avrebbe provocato una ulteriore protrazione della custodia cautelare in carcere per ulteriori sei mesi per poter processare Giancarlo Galan come detenuto».



Confermando 'l'accordo tecnico' della prescrizione per tutti i reati fino al 22 luglio 2008; 2 anni e 10 mesi per i residui reati contestati, confisca per il valore di 2.600.000 euro sulla casa di Cinto Euganeo rispetto ad un sequestro disposto per 4.850.0000, Ghedini e Franchini sottolineano che «Galan dopo sofferta riflessione ha accettato solo per la difficoltà di proseguire lo stato di carcerazione e per poter riabbracciare la propria famiglia con particolare riferimento alla piccola Margherita».




Gli arresti domiciliari rientrano nella procedura di patteggiamento avviata ieri da Galan, attraverso i suoi legali, con la Procura veneziana. Ipotesi di accordo, definita congrua dall'accusa, che prevede 2 anni e 10 mesi di reclusione e una multa da 2,6 milioni di euro.
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Il Gazzettino