Male incurabile, morto Carmelo Cicivelli storico usciere del Municipio di Montebelluna: «Era amato da tutti»

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MONTEBELLUNA (TREVISO) - Carmelo Cicivelli era arrivato a Montebelluna dalla sua Sicilia nel 1998, venticinque anni fa. Con lui la moglie Tiziana Vaccari. E, da allora, ha sempre lavorato come usciere in Comune a Montebelluna, mentre la moglie era stata ufficiale giudiziario del Tribunale di Montebelluna. Il suo sorriso, la sua battuta pronta, la solarità dello sguardo, la serena tranquillità hanno sempre accolto con simpatia e amicizia chiunque varcasse la porta del palazzo. Tutto ciò fino a fine aprile, quando un malore e il coma sono stati la spia di quel male incurabile che ieri mattina lo ha portato alla morte. Aveva solamente 58 anni. 

Chi era Carmelo Cicivelli

Se ne è andata così, in tempi rapidissimi, una figura amata e apprezzata dai colleghi e dall’amministrazione, profondamente scossi dall’accaduto. E il sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin, assieme all’amministrazione comunale e ai dipendenti ha espresso ieri profondo cordoglio per la prematura scomparsa del dipendente. «Originario della Sicilia - ricorda il sindaco - Carmelo Cicivelli lavorava da molti anni in municipio a Montebelluna con il ruolo di usciere dove era apprezzato per la sua proverbiale simpatia. Da anni chi entrava nel municipio di Montebelluna, era spesso accolto dalla presenza di Carmelo che si faceva riconoscere per la sua empatia e le sue simpatiche battute. Ai suoi familiari e a chi gli ha voluto bene, le nostre condoglianze. Il suo spirito mancherà». I funerali di Carmelo si terranno domani mattina, martedì, a Palermo. E’ lì che un paio di settimane fa la moglie ha voluto riportarlo, perché potesse terminare il suo percorso terreno nella sua terra. «Il 2 giugno si è risvegliato dal coma, credo grazie alla mia presenza - racconta Tiziana - I medici non credevano sarebbe stato possibile. Eppure è successo. Ho così potuto accompagnarlo e stargli accanto fino alla fine di un inferno più grande di me che, fino ad aprile, mai e poi mai mi sarei aspettata. Carmelo infatti non aveva alcun sintomo della malattia gravissima che lo ha colpito, fatta eccezione per un po’ di stanchezza e qualche capogiro. Sono contenta di aver potuto stargli accanto giorno e notte in ospedale, dato che a casa non poteva assolutamente essere gestito. E’ morto però fra le mie braccia». In molti in questi mesi hanno sperato in un miracolo che potesse evitargli la morte. Purtroppo però nulla hanno potuto le cure nei confronti dell’aggressività del male. Carmelo era profondamente amante degli animali ed è per questo che l’invito della famiglia, per chi volesse fare un’offerta in sua memoria, è quello di farla al rifugio del cane abbandonato della favorita di viale Diana 3 a Palermo. 

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Il Gazzettino