Muore soffocato a 57 anni mentre mangia un tramezzino al bar

LOZZO ATESTINO (PADOVA) - Si soffoca con un tramezzino e muore sotto gli occhi dei clienti di un bar. Tragedia al "L’incontro pub caffè" di Valbona,...

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LOZZO ATESTINO (PADOVA) - Si soffoca con un tramezzino e muore sotto gli occhi dei clienti di un bar. Tragedia al "L’incontro pub caffè" di Valbona, frazione di Lozzo Atestino. Gianluca Bisello, 57enne di Lozzo era andato verso le 17.30 per un aperitivo ordinando un sandwich e qualcosa da bere. Mentre stava consumando, ha improvvisamente avvertito difficoltà a deglutire, incappando in un principio di soffocamento. Ha avuto appena la prontezza di alzarsi per andare alla toilette, ma poco dopo si è accasciato a terra perdendo conoscenza. 



L’ALLARME
Vedendolo, gli amici che erano con lui hanno subito chiamato i soccorsi giunti dall’ospedale di Schiavonia.  Una volta sul posto, i sanitari hanno provato a rianimare Bisello in tutti i modi, ma le condizioni dell’uomo sono apparse disperate e ai soccorritori non è restato che constatarne il decesso. Successivamente, i carabinieri del comando di Abano Terme hanno effettuato i rilievi di rito. A 50 metri dal bar si trova un defibrillatore perfettamente funzionante e revisionato di recente; non è chiaro, però, se l’uso dello strumento avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi. 

IL DOLORE
Il fratello di Gianluca, Roberto Bisello, racconta tra le lacrime la dinamica dei fatti: «Nel referto, i medici hanno scritto che Gianluca è morto per un infarto provocato da un principio di soffocamento. Quando hanno provato a fare la manovra di Heimlich, le vie respiratorie erano libere. Era così debole che lo sforzo e la paura lo hanno stroncato». Due anni fa, infatti, Bisello aveva subito un’operazione molto invasiva a causa di una neoplasia alla gola. Era guarito e il male non si era più ripresentato, ma ne era uscito fortemente indebolito. «Era così fiacco che non riusciva più a lavorare - prosegue il fratello - e io e mia sorella ci siamo amorevolmente presi cura di lui. Lo abbiamo tenuto con noi, rassicurandolo che l’unica cosa a cui doveva badare era la sua salute». 
Dopo l’intervento, comunque, si era reso utile in Comune svolgendo lavori compatibili con le sue condizioni. Roberto parla del fratello come un uomo «buono e tranquillo, che preferiva far del male a se stesso piuttosto che nuocere agli altri». Gianluca aveva avuto una relazione al termine della quale aveva fatto affidamento sui fratelli, il faro della sua vita. Proprio domenica aveva pranzato con loro e, verso le 14, la famiglia si era salutata affettuosamente. Dopo qualche ora, il tragico epilogo. Il funerale domani alle 10, nella chiesa di Lozzo Atestino. 

LA VITTIMA


 

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Il Gazzettino