PORDENONE - È stato un uomo di legge, prestato alla politica per un'importante esperienza amministrativa come sindaco nei primi anni Settanta. E in politica aveva...
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Appassionato alla politica fin da giovane si era avvicinato alla Democrazia cristiana. Partito con il quale nel 1975 divenne sindaco: guidò una giunta - all'interno della quale sedeva anche l'amico Alvaro Cardin - fino alla fine del 79. Fu un amministratore colto, attento e con una grande passione per la crescita e lo sviluppo della sua città. Chi lo ha conosciuto da vicino ne ricorda il profilo di politico raffinato - spesso sfoderava un perfetto humor anglosassone - e allo stesso tempo sensibile alle situazioni sociali. Sempre, però, con grande discrezione. Talvolta poteva apparire quasi schivo poiché non amava la ribalta dei riflettori. Fu il sindaco che dovette gestire la situazione che si era venuta a creare con il terremoto del 76. Nel 2005, dopo la morte della moglie Severina, era rimasto vedovo. Lascia i figli Paolo - avvocato e docente universitario di Filosofia del diritto a Padova - e Luca, promotore finanziario che vive a Milano. Nella giornata di oggi sarà stabilita la data del funerale.
Il Gazzettino