Treviso. Morto Silvano Bernardi, psichiatra e medico legale. Dopo la morte del figlio era caduto in depressione

Bernardi ha lavorato all'ospedale psichiatrico Sant'Artemio e poi come neurologo a Borgo Cavalli

Silvano Bernardi è morto a 89 anni
TREVISO - Tre giorni prima di Natale ha chiuso gli occhi per sempre. Silvano Bernardi, psichiatra e medico legale, è morto a 89 anni il 22 dicembre all'ospedale Ca'...

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TREVISO - Tre giorni prima di Natale ha chiuso gli occhi per sempre. Silvano Bernardi, psichiatra e medico legale, è morto a 89 anni il 22 dicembre all'ospedale Ca' Foncello di Treviso.

Bernardi era di umili origini, nacque a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna nel 1933, in una famiglia modesta, dove la madre era casalinga ed il padre contadino e calzolaio. «La famiglia si impegnò molto duramente per poterlo fare studiare - racconta il figlio Simone - Mio padre studiava alacremente giorno e notte per conseguire i suoi obbiettivi rapidamente. Si laureò in Medicina e chirurgia a pieni voti e nel più breve tempo possibile, appena laureato esercitò subito come medico condotto. Nel frattempo, sia lavorando che studiando, conseguì la specializzazione in Neurologia e Psichiatria e successivamente anche la specializzazione in Medicina Legale e delle Assicurazioni».

La carriera

Bernardi poi vinse un concorso all’Ospedale psichiatrico di Treviso Sant’Artemio. Sotto la guida del professor Rabassini conseguì la libera docenza in Igiene Mentale presso l’Università di Bologna e convolò a nozze con Lorena che conobbe in treno nei lunghi tragitti da Bologna a Treviso. Si sposò nel 1966 con rito officiato dall’amico don Gino e si trasferì con la moglie a vivere definitivamente a Treviso dove divenne primario di Psichiatra. Con l’avvento della legge Basaglia che rivoluzionò l’organizzazione e le strutture di assistenza psichiatrica nazionali, diede le dimissioni da primario e prese a lavorare come neurologo presso l’Ulss di Treviso a Borgo Cavalli, dove esercitò per tanti anni fino a raggiungere la pensione. Nel contempo aprì uno studio come libero professionista medico legale e delle assicurazioni e psicoterapeuta, fu anche perito per il tribunale di Treviso e Venezia per lungo tempo.

I dolori

«Dopo la morte prematura del figlio primogenito Luca, mio fratello, per un tumore fulminate al fegato nel 2013, mio padre cadde in una profonda depressione e cessò ogni attività - continua Simone Bernardi - ebbe allo stesso tempo un crollo vertebrale che lo ridusse in sedia a rotelle. Sempre amorevolmente assistito a casa dalla moglie Lorena fino al 2018, anno in cui anche lei morì repentinamente per una leucemia fulminante». Bernardi, assistito dal geriatra Antonio Zambianco e dai parenti, si è spento pochi giorni prima di Natale.

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Il Gazzettino