Cordignano. Addio ad Andrea Dal Mas, cameriere ucciso dalla sclerosi a 36 anni

LUTTO Andrea Dal Mas si è spento martedì
CORDIGNANO (TREVISO) - Solo cinque anni fa ha scoperto di essere malato di sclerosi, malattia degenerativa che non gli ha lasciato scampo. Martedì scorso si è...

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CORDIGNANO (TREVISO) - Solo cinque anni fa ha scoperto di essere malato di sclerosi, malattia degenerativa che non gli ha lasciato scampo. Martedì scorso si è spento il sorriso di Andrea Dal Mas, venuto a mancare all’età di 36 anni. Forte di carattere, non si è mai lamentato e anzi dentro di sé, come testimonia la famiglia, ha sempre avuto la forza di combattere. Fino all’ultimo. Cordignano ora piange Andrea, molto conosciuto in paese, soprattutto in zona Silvella, per la sua professionalità nel lavoro e il suo carattere aperto e amichevole. Ecco perché i familiari ci tengono a sottolineare che, al di là del momento di dolore, quello di Andrea sia un esempio che possa servire anche per chi continua a soffrire del suo stesso male. Le eventuali offerte alla infatti saranno destinate a enti che si occupano proprio di curare la malattia che ha colpito Andrea.

IL RICORDO

«Faceva da anni il cameriere in un locale della zona. Era un ragazzo concentrato sul proprio lavoro, era estremamente professionale e attento nella sua attività». Lo ricorda così il fratello Riccardo. Pesa ogni parola perché la figura di Andrea sia tratteggiata nella maniera più fedele possibile. «Era il classico ragazzo tutto casa e lavoro. Nei pochi momenti liberi, ad Andrea piaceva ogni tanto andare in palestra. Ci teneva a stare bene e a essere in forma. Chi lo conosceva lo sa: era sempre attento alle incombenze della sua attività, ma non diceva di no se c’era da uscire ogni tanto con gli amici». Carattere aperto e gioviale, sapeva trasmettere il suo sorriso agli altri. «Era una persona aperta, ma non solo con gli amici, proprio anche con i clienti, direi con tutti. Tanto è vero che quando la malattia lo ha obbligato a lasciare il lavoro, in tanti sono venuti a casa per capire i motivi. E anche per sapere come stava. Un attestato indiretto della stima che Andrea godeva in tante persone». Nonostante questi cinque anni così duri, aveva conservato un carattere di ferro. «Avrebbe potuto chiudersi, subire un qualche stato depressivo, sarebbe stato comprensibile. E invece ha sempre scelto di voler combattere contro la malattia. In tutto questo tempo non ha mai mollato, nemmeno un attimo. Ha lottato con tutte le forze fino a che ha potuto. È stato un grande esempio per tutti noi. E ha sofferto davvero tanto. Ma se non hai carattere, un’esperienza come questa può abbatterti da subito».

LA RICERCA

Ora però la famiglia guarda al futuro. «Il suo esempio mette in evidenza come, sul piano della ricerca di queste malattie, c’è ancora molto da fare. Ed è per questo che nell’epigrafe di Andrea lo abbiamo scritto testualmente, vogliamo ricordarlo attraverso la ricerca». La famiglia infatti fa sapere che le eventuali offerte saranno destinate alla ricerca per combattere la Sla e a enti come il “Cresla” di Torino, Centro di riferimento regionale per la Sla, realtà di importanza nazionale per la sua attività di ricerca in ambito epidemiologico, clinico, cognitivo, genetico, neuropatologico e neurobiologico.

IL FUNERALE

Andrea lascia la mamma Zoe, il papà Pietro, i fratelli Mauro e Riccardo, oltre alla nonna, e tutti gli altri parenti. Ieri sera in chiesa a Cordignano tanta gente ha partecipato alla recita del rosario: una preghiera dai toni dimessi, in cui si poteva percepire il dolore di un'intera comunità. Nella stessa chiesa oggi alle 15.30 sarà celebrato il funerale.

 

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Il Gazzettino