Muore a 106 anni Romano Marchetti, decano dei partigiani italiani

Romano Marchetti e la Repubblica Libera della Carnia
TOLMEZZO - Partigiano, antifascista, ultimo superstite della giunta di governo della storica Repubblica libera della Carnia, la "repubblica" dei partigiani. Romano...

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TOLMEZZO - Partigiano, antifascista, ultimo superstite della giunta di governo della storica Repubblica libera della Carnia, la "repubblica" dei partigiani. Romano Marchetti è morto nel sonno all'età di 106 anni. A trovarlo, erano le sei di sabato 30 marzo, è stata la sua badante. La notizia si è subito sparsa a Tolmezzo e in via Pal Piccolo, dove abitava, ed è cominciato il pellegrinaggio dei tanti compaesani che hanno voluto rendere omaggio a quest'uomo di grandi battaglie, fazzoletto verde della Osoppo, che fino all'ultimo ha lottato per la sua Carnia. Decano dei partigiani italiani, era nato a Tolmezzo il 26 gennaio 1913.

 
Figlio di un direttore didattico, laureato in Scienze agrarie a Firenze nel 1935 e specializzato in agronomia tropicale, fu impiegato in Somalia. Venne rimpatriato per malattia nel 1940. Tra il 1942 e il 1943, inquadrato con il grado di sottotenente nell'8° Alpini, entra in contatto con gli antifascisti Nino Del Bianco Celestino e Fermo Solari Somma. Fu inviato a dirigere a Prestrane di Postumia un'azienda agricola gestita dall'Esercito, dalla quale si allontanò all'annuncio dell'armistizio. Fallito il tentativo di unirsi ai partigiani sloveni, rientra nel suo reparto, alla caserma Di Prampero di Udine già occupata dai tedeschi, poi tenta di organizzare un nucleo di resistenza a Maiaso di Enemonzo. Cino Da Monte era il suo nome di battaglia. Responsabile delle formazioni partigiane Osoppo Friuli in Carnia, aveva ricoperto il ruolo di delegato politico della Osoppo Friuli Pal Piccolo e nell'estate del 1944 entrò a far parte della Giunta di governo della Zona libera della Carnia come rappresentante dei partigiani della Osoppo. Designato commissario del Gruppo Brigate Garibaldi Osoppo Carnia svolse il suo compito di orientamento sino alla Liberazione.
LA GRANDE MONTAGNA
Marchetti, presidente onorario della sezione Anpi di Tolmezzo e memoria storica della Resistenza, non sarà ricordato soltanto come uno dei protagonisti della guerra di Liberazione. Dopo l'esperienza partigiana e quella della Repubblica libera della Carnia, si è sempre interessato alle sorti della sua terra e al tema dell'istruzione in particolare. «Con la cultura - era solito dire - la Carnia potrà superare ritardi sociali ed economici». Nonostante l'età molto avanzata, ha continuato a battersi con grande lucidità per gli obiettivi democratici. Si è impegnato per realizzare un decentramento amministrativo e ha abbozzato un progetto di autonomia che poteva portare alla costituzione della Provincia della Carnia, del Circondario o della grande Comunità della montagna.
CON NAPOLITANO
Ha fondato e diretto il periodico Carnia. E alla soglia dei cent'anni, assieme al compagno Tiziano Dalla Marta, ha dato vita a un presidio in difesa del Tribunale di Tolmezzo. Nel 2012, durante la visita del Capo dello Stato alla mostra di Illegio, consegnò nelle mani del presidente Giorgio Napolitano la richiesta dei 44 sindaci dell'Alto Friuli di mantenere in vita gli uffici giudiziari di Tolmezzo: «Lo Stato per cui abbiamo combattuto deve garantire libertà e giustizia e non porre ostacoli al loro conseguimento», aveva detto mettendo la petizione nelle mani di Napolitano. «Lei conosce bene la Costituzione», fu la risposta del presidente.
NELLE SCUOLE

Amico fraterno di Elio Martinis, il comandante Furore, si era spesso lamentato per quello che lui definiva il «tradimento» della Lotta di liberazione, per via di quegli obiettivi, mai realizzati, che si era prefissato il movimento partigiano. Fino a qualche anno fa andava ancora nelle scuole conducendo, con la sua testimonianza, i ragazzi in un lungo percorso attraverso il fascismo e la guerra di Liberazione. A 106 anni era ancora un combattente. Ogni giorno, dopo aver fatto colazione, trascorreva un po' di tempo nel giardino della casa. Da un paio di giorni un leggero malessere lo aveva costretto a restare tra le mura di casa. «Incontrarlo e ascoltarlo - come ha detto il consigliere regionale Furio Honsell - è stato per tutti coloro che credono nei valori della Resistenza un'esperienza educativa che conserveremo per sempre».
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Il Gazzettino