Addio a Renzo Presotto, l'avvocato imprenditore del mobile col pallino del marketing

Addio a Renzo Presotto, l'avvocato imprenditore del mobile col pallino del marketing
SACILE E BRUGNERA - Un imprenditore, un gentiluomo d’altri tempi, un professionista affermato del marketing, un avvocato e infine anche assessore: è morto a 77 anni...

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SACILE E BRUGNERA - Un imprenditore, un gentiluomo d’altri tempi, un professionista affermato del marketing, un avvocato e infine anche assessore: è morto a 77 anni Renzo Presotto, vinto da una leucemia che lo ha aggredito in primavera e che non gli ha dato scampo. Renzo era figlio di Rino Presotto, uno degli imprenditori capace di creare dal nulla un piccolo impero. Aveva fondato la Presotto mobili, con uno stabilimento che aveva dato lavoro a oltre duecento dipendenti. E dal padre, uno degli artefici del miracolo del boom economico del triangolo d’oro tanto che si era meritato il Mercurio d’oro ricevuto dalle mani di Giulio Andreotti, Renzo aveva imparato tante cose. Ma soprattutto la capacità di mettersi in gioco, lottare e raggiungere risultati. Al suo fianco, da quando aveva appena compiuto 21 anni, la moglie Laura che gli è stata vicina fino alla fine. «Renzo - dice Laura ricordando i tanti momenti belli trascorsi insieme - era un uomo meraviglioso».


LA SVOLTA
Renzo Presotto dopo gli studi in giurisprudenza pensava di aprire uno studio e di fare l’avvocato, ma la crisi che poi travolse la Presotto mobili, costringendola a passare di mano dopo il concordato preventivo, lo portò a battere strade nuove. «Mio marito - dice ancora la moglie Laura - non aveva paura a sporcarsi le mani e a lavorare sodo. Accorso al capezzale dell’azienda fondata dal padre, imparò un mestiere nuovo. Costruì rapporti di fiducia con clienti vecchi e nuovi e si costruì una credibilità da venditore che gli furono utilissimi».
LE PASSIONI

Renzo Presotto aveva tante passioni e amava la terra in cui era nato e vissuto. «Ma a farlo fremere - racconta la moglie - era la fede rossonera. Nello stabilimento di Maron fece arrivare anche il suo mito Gianni Rivera. Al mattino aveva due riti, che ha osservato fino a quando ha esalato l’ultimo respiro. Acquistare la Gazzetta e leggere cosa scrivevano del suo Milan. Solo in seguito passava alla cronaca locale del Gazzettino. L’impegno politico? Nella Lega Nord ma aveva una grande ammirazione per Ginetta Fasan della quale è stato assessore». La morte di Renzo Presotto lascia nel dolore la moglie Laura, il fratello Dino, i parenti e i tanti amici. Oggi, alle 15, in Duomo a Sacile il funerale. Poi la sepoltura nel cimitero di Maron. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino