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VOLPAGO DEL MONTELLO - All’alba di ieri, il cuore di don Diego Semenzin ha smesso di battere. Se ne è andato così, assistito dai familiari, come accadeva da quando i problemi di salute si erano aggravati a tal punto da alternare i ricoveri in ospedale alla permanenza nella Casa del Clero a Treviso. E la sua scomparsa, a 87 anni, ha trafitto, in modo trasversale alle età e alla fede religiosa, giovani, adulti e anziani di tutta la provincia, coppie giovani e meno giovani, ex alunni. Perché Don Diego, nato a Volpago il 31 gennaio 1935 da Giosuè e Luigia Paulon, quarto di sette fratelli, quattro maschi (di cui tre sacerdoti) e tre femmine, non era “solo” un sacerdote. Era anche, e soprattutto, un insegnante appassionato, che dalla sua esperienza ultratrentennale nella scuola e da quell’amore per i suoi studenti che ogni docente dovrebbe avere, traeva linfa ed esempi preziosi che poi utilizzava in modo efficace e incisivo in tutta la sua attività di educatore. Rimanendo sempre e comunque giovane e attuale, anche quando ormai il respiro era ansimante e il fiato faticava ad arrivare.
IL RICORDO
Fra le innumerevoli persone che hanno espresso un ricordo di don Diego, spicca il pensiero del sindaco di Trevignano Franco Bonesso, marito di Martina, nipote del don. «La prima volta in cui ho sentito parlare don Diego Semenzin avevo 18 anni -racconta- Questo sacerdote mi aveva affascinato con il suo eloquio entusiasmante e ancor di più con i suoi schizzi alla lavagna (che probabilmente capiva solo lui) e con le sue frecce che puntavano direttamente a Dio sul vertice superiore sinistro. Poi mi è capitato di innamorarmi di sua nipote e di sposarla entrando così nella sua famiglia. Per Martina è sempre stato una figura importante ed è diventato per me e poi per i nostri figli lo zio Diego.
L’ATTIVITA’ PASTORALE
Don Diego era stato ordinato sacerdote il 3 settembre 1961 ed era stato cappellano a Meolo. Dal 1968 al 1973 era stato poi vice rettore nel Seminario Vescovile di Treviso, dal 1973 al 2001 cappellano festivo a Marcon, Biadene, Falzé, S. Pio X di Treviso, Galliera Veneta. Poi dal 2001 al 2006 parroco ad Arcade; dopo tale data ha dato una mano nelle parrocchie di Volpago e Venegazzù. Ma se tali servizi rientrano comunque nella “normalità” di un’attività sacerdotale, ciò che spicca sono invece i 33 anni di insegnamento al liceo Da Vinci di Treviso e i 48 anni di direzione dell’Ufficio Scuola. L’incarico dell’Ufficio Scuola ha previsto un colloquio almeno annuale con tutti i 400 insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado. I 33 anni al liceo gli hanno fatto invece incontrare migliaia di studenti. Molti sono stati anche gli alunni che hanno avuto il suo aiuto per le fatidiche ripetizioni di italiano, greco e latino.
CONOSCIUTO OVUNQUE
Infine, per le numerosissime conferenze tenute nelle parrocchie di tutta la diocesi, si può senz’altro dire che non c’è paese che non conosca Don Diego Semenzin. Cui, nel 2016, proprio il Comune di Volpago aveva concesso la “cittadinanza benemerita”. Meno di un anno fa, il 12 settembre, non era invece voluto mancare alla celebrazione di ringraziamento per i suoi 60 anni di sacerdozio, di fatto il suo congedo dalla sua comunità natale. Da allora a Volpago non era più tornato, a causa dei gravi problemi di salute, specialmente cardiaci, che lo hanno accompagnato fin dall’infanzia. Grande appassionato di sport, specialmente di pallavolo, intenditore di musica classica e anche rock, di cui conservava alcuni vinili storici nella sua abitazione di Volpago, don Diego era stato tra i primi a introdurre gli strumenti “moderni”, chitarra e basso elettrico, per accompagnare le cerimonie religiose. Il funerale è stato fissato per sabato 9 luglio alle 10 nella chiesa di Volpago. Le esequie saranno presiedute dal vescovo di Treviso Michele Tomasi.
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Il Gazzettino