Il mondo economico piange la morte di un imprenditore lungimirante

Oliviano Spadotto, un uomo di grande impegno e innovatore
PORDENONE - Non ce l'ha fatta. Il mondo dell'industria pordenonese piange Oliviano Spadotto, 84 anni, titolare della Claber e illuminato innovatore dall'impegno...

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PORDENONE - Non ce l'ha fatta. Il mondo dell'industria pordenonese piange Oliviano Spadotto, 84 anni, titolare della Claber e illuminato innovatore dall'impegno poliedrico.


L'imprenditore, sposato e padre di due figli è morto nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Agordo, in provincia di Belluno, dove si trovava ricoverato in gravissime condizioni dal pomeriggio di lunedì. Da quando, cioè, un'improvvisa emorragia cerebrale lo aveva colto mentre stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza nella sua abitazione che possedeva nella località montana capoluogo dell'Agordino.



Immediatamente ricoverato, Spadotto era subito apparso grave. Ieri mattina il triste epilogo, quando il suo cuore ha cessato di battere. Oliviano Spadotto lascia la moglie Silvana e i figli Dario e Gianluigi. I funerali in forma pubblica saranno celebrati martedì pomeriggio (ancora da stabilire l'orario esatto) nel duomo di San Marco a Pordenone.



Unanime il cordoglio del mondo industriale, sia all'interno della Claber, l'azienda che ancora oggi Spadotto dirigeva con esperienza e passione, che nelle varie categorie produttive pordenonesi. Ma Oliviano Spadotto non verrà ricordato solo dall'universo imprenditoriale della Destra Tagliamento. La sua figura, infatti, ha rappresentato un faro per la cultura, l'istruzione e l'innovazione di cui si è saputa rendere protagonista la città negli ultimi anni. È stato anche grazie alla sua direzione, infatti, che è cresciuto, nel tempo, il polo universitario cittadino, oggi realtà riconosciuta ma allora poco più di un puntino sulla mappa nazionale.



Di Spadotto si parlerà sempre come di un innovatore. Fu tra i primi, ad esempio, ad introdurre alla Claber di Fiume Veneto il nido aziendale a servizio dei dipendenti. Ancora lui, inoltre, a promuovere ed a far muovere i primi passi al Polo Tecnologico di Pordenone. Non fu un caso, infatti, che la posa della prima pietra a supporto della nuova struttura ai confini con Roveredo sia stata affidata alla sua figura. Quando è stato colto da malore si trovava in vacanza. Pochi giorni prima di tornare in sella come sempre alla guida di un'azienda leader. Ma il destino ha voluto che la sua storia si fermasse in montagna. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino