Addio a Gian Paolo Li Volsi, il pittore che vedeva il mormorio delle cose

Il pittore Gian Paolo Li Volsi
TREVISO - La città di Treviso piange una delle sue personalità più pure, un artista a tutto tondo che a lungo ha rappresentato la sfera artistica del...

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TREVISO - La città di Treviso piange una delle sue personalità più pure, un artista a tutto tondo che a lungo ha rappresentato la sfera artistica del capoluogo. Intorno alle 23 di lunedì, 27 dicembre, al termine di una lunga lotta contro il Parkinson, è infatti venuto a mancare, a 84 anni, Gian Paolo Li Volsi, per gli amici Pierino, noto pittore trevigiano e fratello di quel Rocco docente e filosofo che nel 2014 si era spento all'età di 80 anni dopo quasi 30 anni di insegnamento al Liceo Canova. Gian Paolo (in arte Li Volsy) è stato un uomo che, dopo il diploma alla Scuola d'Arte di Venezia, ha fatto diventare la pittura uno stile di vita tanto da esporre le sue opere in molteplici mostre d'arte in tutta Italia e non solo.

LO STILE
La sua vena fantasticante e visionaria era volta a esprimere il segreto mormorio delle cose, portandolo a dipingere di buio la tela, annullandone volontariamente il candore geometrico e trasformandola in una lavagna su cui tutto si può scrivere. E da quella tela oscura ecco che uscivano visioni, sogni o ridenti deliri. Non solo pittore però, ma anche scrittore visto che nel 1989 pubblicò un libretto di poesie e disegni denominato Immagini ed edito da Canova Editore. Persona simpatica, ironica e dalla battuta sempre pronta, Li Volsi era anche un amante della musica, della cultura e dell'antiquariato.

IL RICORDO


«Da oggi porto dentro di me la luce dei suoi occhi e del suo sguardo sul variopinto universo umano, il suo sorriso che mi ha insegnato la saggezza del silenzio e dell'ironia. Ricorderò poi per sempre i viaggi che per anni abbiamo fatti tutte le estati in Francia, in Provenza, dove papà amava lavorare» lo ricorda la figlia Fernanda, titolare delle Officine Li Volsi. «Nostro padre ci ha insegnato a colorare la tristezza, a curvare la rigidità, a guardare con occhi attenti e senza pregiudizi commenta invece il figlio Francesco - Ci ha fatto comprendere l'amore per l'arte in ogni sua forma ed accezione, facendoci dono della sua sensibilità, della sua pazienza e della sua onirica visione del mondo. Adesso ci ha lasciato, ma è entrato per sempre nel suo mondo fatto di amore, di sogni e di colori dove, dal buio della sua tela, ne farà uscire la luce». Gian Paolo Li Volsi, rimasto vedovo dal 2018 dell'amata moglie Margherita Bettin, lascia così nel dolore i figli Francesco e Fernanda, la nuora Michela, il genero Valerio, i nipoti Federico, Lucrezia e Jacopo e i tantissimi amici che in queste ore si sono stretti intorno a tutti i parenti facendo recapitare alla famiglia centinaia di messaggi di cordoglio per un uomo, e non solo un artista, che rimarrà nel cuore di tutti. L'ultimo saluto a Gian Paolo Li Volsi sarà dato domani alle 15.30 nella camera ardente allestita presso l'obitorio dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso.
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Il Gazzettino