Marco morto nella piscina dell'hotel chiuso, l'autopsia non risolve il giallo

Marco Bernardini
ABANO - È stata effettuata ieri l'autopsia sul corpo di Marco Bernardini, il 37enne manager trovato morto lunedì pomeriggio nella piscina dell'hotel...

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ABANO - È stata effettuata ieri l'autopsia sul corpo di Marco Bernardini, il 37enne manager trovato morto lunedì pomeriggio nella piscina dell'hotel Firenze. A eseguirla, la dottoressa Barbara Bonvicini, dell'Istituto di Medicina legale di Padova, su incarico del pm Luisa Rossi. La perizia non ha però chiarito tutti i dubbi sul decesso, a causa dello stato del cadavere dopo la lunga permanenza in acqua. Si presume infatti che Bernardini sia precipitato nella vasca attorno alla mezzanotte fra venerdì e sabato. Saranno necessari tutti i sessanta giorni di tempo previsti dalla legge per il deposito delle conclusioni e per l'esito di ulteriori accertamenti istologici e tossicologici. Va chiarito al di là di ogni dubbio se poco prima l'uomo avesse assunto farmaci, droga o alcol. L'ipotesi più accreditata dagli investigatori resta quella della tragica fatalità: Bernardini sarebbe piombato sul fondo della piscina per un incidente o forse un malore.

GLI INTERROGATIVI

Ma a sollevare molti interrogativi sulla sua lucidità al momento della caduta è stata la testimonianza di una residente del quartiere che abita a poca distanza dall'hotel e che lo ha visto camminare lungo la cancellata del Firenze in uno stato di forte alterazione. Bernardini avanzava con passo malfermo parlando fra sé ad alta voce, per poi scavalcare la recinzione e introdursi nell'area esterna. Poco dopo, il tonfo sordo dell'impatto. Altra stranezza, il fatto che proprio quel venerdì avesse preso una camera in un albergo vicino, nonostante vivesse in un appartamento ad Abano, lasciata verso le 23 senza più farvi ritorno. In un primo tempo, i carabinieri della compagnia termale avevano considerato lo scenario del suicidio, poi scartato. Nonché tassativamente escluso dai famigliari che lunedì, prima del ritrovamento del cadavere, avevano presentato denuncia di scomparsa alla stazione dell'Arma di Selvazzano. Erano fortemente preoccupati perché Marco non dava più sue notizie da giorni. Uno dei pochi punti fermi in questa vicenda è che, al momento della morte, il 37enne era solo. Il magistrato ha comunque aperto un fascicolo d'indagine contro ignoti, ipotizzando il reato di omicidio colposo. Si intende verificare se qualcuno abbia avuto un ruolo indiretto nel suo decesso, magari provocandogli quel misterioso stato di agitazione. La famiglia ha nominato un proprio legale, l'avvocato Francesco Cibotto.
 

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Il Gazzettino