Addio a Franco il pasticciere con il sorriso: «Portava in casa una scia profumata di dolci»

Franco Stradella
AVIANO -  «Quando arrivava, portava con sé una scia profumata di dolci e farina». Così Sonia ricorda il marito Franco Stradella, 53 anni, uno dei...

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AVIANO -  «Quando arrivava, portava con sé una scia profumata di dolci e farina». Così Sonia ricorda il marito Franco Stradella, 53 anni, uno dei titolari della pasticceria Stradella di Aviano, morto nei giorni scorsi. Franco è nato e cresciuto ad Aviano, o, meglio, nella pasticceria di famiglia. «Mi raccontava che, durante l’infanzia, era sempre in laboratorio insieme al nonno Attilio e al papà: ci passava così tanto tempo che finiva per addormentarsi lì. Ha imparato tantissimo da loro», racconta Sonia. Franco aveva tre sorelle - Lucia, Roberta e Francesca - ed era figlio di Antonio e Paola. Il matrimonio con Sonia ha dato vita a Sebastiano, che ha 14 anni. Dopo aver conosciuto Sonia ad una cena a casa di amici quando avevano 30 anni, Franco ha deciso di seguirla e di andare ad abitare nel paese natio di lei, Cavasso Nuovo. «Si era spostato qui perché gli piaceva l’atmosfera che si respira - prosegue Sonia -. Poteva approfittare della distanza dal laboratorio per staccare dal lavoro».


Nel 2017, in seguito ad un grave malore, Franco aveva deciso di rallentare i ritmi lavorativi, ma prima di allora era una vera e propria macchina da guerra: in una tipica giornata feriale, si svegliava tra le quattro e le quattro e mezza del mattino e rientrava alle tre del pomeriggio. E nei periodi affollati di matrimoni e battesimi, i ritmi si facevano ancor più intensi, e non poteva tornare a casa prima delle otto di sera. Ma il lavoro oberante non rendeva Franco un marito o un papà meno presente, semmai l’opposto. «È sempre stato attaccatissimo a Sebastiano - ricorda Sonia -. Mi è stato molto vicino fin dalla gravidanza, prima ancora che nascesse. Faceva di tutto per lui e si interessava alle sue passioni, il basket e poi lo sci».


E come suo nonno e suo padre prima di lui, Franco ha introdotto Sebastiano all’arte della pasticceria, portandolo in laboratorio ogni volta che poteva e divertendosi insieme a lui a impastare torte, pizze e pasta. In gioventù, Franco aveva vestito la maglia del “Maddalena calcio” di Villotta, e anche dopo aver interrotto l’attività calcistica aveva continuato a tenersi in allenamento correndo. Tifoso della Juventus e dell’Udinese, si recava volentieri allo stadio Friuli in occasione delle partite contro le “big”. Sia la moglie che le centinaia di persone che gli hanno reso tributo sui social network lo dipingono come un uomo molto estroverso: «Amava fare scherzi, aveva sempre la battuta pronta ed era un po’ il mattacchione della compagnia - rammenta Sonia -. Era molto energico, e anche se negli ultimi anni aveva dovuto acquietarsi un po’ si sentiva eternamente giovane”. I funerali di Franco saranno celebrati domani alle 15 nel Duomo di Aviano.
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Il Gazzettino