Padova. Morto in moto a 21 anni, i genitori di Sanginiti girano un video delle buche sull'asfalto: ​«È come se fosse stato un omicidio»

La responsabilità ne sono convinti i genitori è dell'asfalto, in quel punto dissestato e deteriorato. Sabato 11 in villa Belvedere a Mirano i funerali

Padova, la famiglia di Sanginiti mette sotto accusa la strada dissestata
PADOVA - Un tratto di strada percorso più e più volte, con il cuore gonfio di dolore per la perdita di un figlio ma anche con la voglia di avere giustizia....

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PADOVA - Un tratto di strada percorso più e più volte, con il cuore gonfio di dolore per la perdita di un figlio ma anche con la voglia di avere giustizia. Ripetutamente in questi giorni i genitori di Giordano Sanginiti, vittima sabato di un fatale incidente lungo la strada regionale 308 a Cadoneghe, hanno attraversato quel tratto. E hanno realizzato un video delle condizioni della strada. «È come se fosse stato un omicidio. È ora di dire basta, nostro figlio deve essere stato l'ultima persona a morire così su quella strada». Un duro sfogo quello di Antonio Sanginiti ed Elena Pasco, che si sono rivolti a una società di risarcimento, hanno incaricato l'avvocato Davide Ferraretto e un consulente tecnico per seguire l'indagine aperta in Procura, al momento a carico di ignoti. Non solo. La famiglia ha anche deciso di chiedere conto penalmente a Veneto Strade e alla Regione (gestore e titolare della strada) delle carenze di manutenzione che secondo i genitori avrebbero causato la morte del 21enne.

Sabato 11 febbraio il funerale

L'ultimo saluto, in forma laica, a Giordano verrà dato sabato 11 febbraio dalle ore 10 ai giardini di Villa Belvedere a Mirano.

Lo stato della strada

I genitori di Giordano, cresciuto a Mirano (Venezia) e studente di Medicina all'Università di Padova, hanno voluto personalmente percorrere più volte il tratto della Regionale 308 all'altezza del cavalcavia in prossimità dell'uscita per Bragni-Bagnoli. Il 21enne procedeva in sella alla sua moto Guzzi, seguito da un amico testimone del dramma, e avrebbe improvvisamente perso il controllo, sbandando e finendo disarcionato nella scarpata. La responsabilità ne sono convinti i genitori è dell'asfalto, in quel punto dissestato e deteriorato. Uno stato confermato anche dalla presenza dell'apposito segnale di pericolo. «È inconcepibile - spiegano - che un tratto (quello sotto il territorio comunale di Cadoneghe) sia pressoché perfetto e, all'improvviso, quello successivo (sotto Campodarsego) diventi un campo minato. Nel video, all'altezza del punto incriminato, si nota un sobbalzo dell'auto. Con l'ulteriore beffa del cartello installato proprio dove Giordano è caduto, con preavviso pari a zero. Nostro figlio rispettava il limite di velocità di 90 chilometri all'ora. Sapendo di questi problemi sul fondo stradale, perché non si è imposta una velocità più ridotta? Ma soprattutto perché, per risparmiare pochi spicci, non si è sistemata e asfaltata a dovere la strada? E non in una regione in difficoltà economiche ma nel ricco Veneto, territorio d'eccellenza, che evidentemente qui non lo è».

L'inchiesta

I Sanginiti sono seguiti da Studio3A-Valore Spa che ha nominato un suo consulente tecnico per analizzare la dinamica e il luogo del sinistro. La famiglia vuole infatti richiamare alle proprie responsabilità Regione e Veneto Strade «non solo per Giordano ma per tutti coloro che sono morti o hanno riportato ferite per incidenti simili. Ancora di più perché non vi siano altre vittime. Quello che è successo deve diventare l'input a intervenire immediatamente. Il nostro ragazzo avrebbe approvato, voleva diventare cardiochirurgo per salvare vite». La famiglia auspica anche che venga disposta una perizia cinematica. Al momento sono in corso ulteriori accertamenti proprio sullo stato della strada e sul tavolo del pubblico ministero Andrea Girlando sono arrivate le deposizioni rilasciate dai testimoni dell'incidente. La salma è stata restituita alla famiglia: per i test tossicologici (d'obbligo in caso di incidente) è stato prelevato il sangue in sede di donazione degli organi, un atto d'altruismo voluto dallo stesso Giordano. I funerali invece non sono ancora stati fissati: si terranno in forma laica ma la famiglia sta cercando una sede che possa contenere le centinaia di persone che vorranno dare l'ultimo saluto al giovane. 

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Il Gazzettino