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ROVIGO - Sarà dato domani, 24 agosto, alle 9, il doloroso addio ad Andrea Mazzetto, il 30enne rodigino morto nel primo pomeriggio di sabato precipitando sull’Altopiano di Asiago. La chiesa scelta per dare l’ultimo saluto al giovane, che era titolare di una piccola impresa di tinteggiature, è quella di San Zenone, a Borsea. Il feretro partirà dalla Casa funeraria Ferrari di Polesella, diretto poi alla chiesa.
Dopo il recupero del telefono del trentenne nel burrone dove ha trovato la morte, secondo le ricostruzioni, scivolando per recuperarlo dopo che gli era caduto sul bordo del dirupo, dopo aver scattato delle foto e fatto dei video insieme alla fidanzata Sara Bragante di Guarda Veneta, poco resta da appurare nella vicenda. Andrea Mazzetto è morto dopo un volo di 80 metri, in prossimità dello sperone Altar Knotto, a Rotzo di Asiago. Una tragedia incredibile per Rovigo, che arriva dopo la morte di altri due giovani rodigini, avvenuta a New York.
LA CADUTA
Tutti ricordano Mazzetto come il classico bravo ragazzo, gran lavoratore, educato e intelligente.
Successivamente, come detto, è stato ritrovato lo smartphone vittima, consegnato alle forze dell’ordine per gli approfondimenti. Intanto la Bragante Serramenti di Guarda Veneta, della famiglia di Sara Bragante, nella quale lavora anche lei, ha chiuso per una settimana: riaprirà lunedì 29.
BUFERE SOCIAL
Scorrendo le diverse centinaia di commenti che si possono leggere sulle foto postate sabato e nei giorni precedenti, sui profili Instagram di Andrea Mazzetto e Sara Bragante, si sono trovate alcune risposte da parte della fidanzata della vittima a commenti non certo benevoli. Due di queste fanno ancora più luce sulla vicenda.
«I vostri commenti sono incommentabili - scrive Sara Bragante a chi l’aveva accusata di essere stata la causa della morte di Andrea, visto che le prime notizie dicevano che il ragazzo stava recuperando il cellulare della ragazza - il telefono era quello suo, con tutti i suoi dati di lavoro dentro. Si era ostinato a volerlo recuperare». Inoltre: «Sono distrutta e ancora di più dai commenti generati dalle fake news dei giornali. Il cellulare non era il mio. Avrei sperato lo fosse, perché non mi sarebbe importato per nulla di recuperarlo».
Sabato le notizie frammentarie che arrivavano e da fonti accreditate sostenevano che il telefono fosse il suo, il giorno dopo si è chiarito che era invece di Andrea. E sempre in ambito social, ieri pomeriggio Chiara Ferragni e Fedez sono stati protagonisti di una bufera per avere postato un video che li ritrae su un precipizio a Ibiza. Questo gesto non è affatto piaciuto ai loro follower, che l’hanno trovato di cattivo gusto, oltre che di pessimo esempio, dato che un giorno prima c’era stata la morte di Andrea.
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